1. L’allievo volenteroso


    Data: 02/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... veloce, cercò di prendere dentro sempre più centimetri dell’asta, ingozzandosi senza ritegno. Arturo gli mise una mano sulla testa per accompagnarlo, le dita immerse tra i suoi ricci. Ansimava, gemeva. Le morbide labbra scivolavano umide di saliva mentre la linguetta faceva il possibile per aggrovigliarsi come l’edera a quel tronco. L’uomo vibrava di piacere mentre il ragazzo continuava ad infierire col suo pompino da capolavoro. Si piegò in avanti.
    
    “Basta, ti prego, basta, fermati” ma non si fermarono né quella meravigliosa bocca e né la mano che accompagnava quella testolina. Gli bastò che Paolo lo guardasse dal basso, con i suoi meravigliosi occhi e con la bocca piena di cazzo, che…
    
    “Che troia che sei! Sei una puttana, una vera puttana… Non resisto… non resisto più… non… Vengooo” gettò la testa all’indietro ed una valanga incontenibile di calda crema virile inondò la bocca del ragazzino che fu subito pronto ad ingoiarla tutta, voracemente, affamato dopo una lunga astinenza.
    
    Passarono lunghi secondi di immobilità. Il cazzo perse lentamente consistenza pur mantenendosi barzotto finché, con un ultimo risucchio, riuscì fuori e riprese aria. Il giovane lo ripulì completamente con la lingua ed alzò di nuovo lo sguardo verso di lui. Questa volta esprimeva una felicità indicibile ed un bellissimo sorriso lo illuminò. Si alzarono in piedi. La differenza di altezza era evidente. Uno si ricompose, richiudendosi i pantaloni, e l’altro si leccava le labbra umide di sperma, ...
    ... in modo innocente e perverso nel contempo. Poi si abbracciarono, forte.
    
    “Paolo, anche io devo dirti che ho provato la stessa cosa dal primo giorno. Credo che il nostro è stato un colpo di fulmine”. Con una certa titubanza aggiunse: “Ti amo anch’io” e gli accarezzò i capelli sulla tempia.
    
    “Vuoi essere mio?”.
    
    “Sarò SOLO tuo”.
    
    Quel pomeriggio stesso il giovane seguì il professore nella sua bella casa. Fecero finta di parlare degli studi per una lunghissima mezz’ora finché la domestica se ne andò. Poi si lasciarono prendere dalla passione. Raggiunsero il letto, si spogliarono frettolosamente, anche aiutandosi l’un con l’altro e si gettarono sdraiati, abbracciati in un bacio famelico. La grossa lingua dell’uomo fece da padrona nella piccola bocca di adolescente, in quell’antro umido, tra quelle morbide labbra dalla poca esperienza.
    
    Il ragazzo perse la cognizione della realtà e si sentì come sciogliere e trasportare in un’altra dimensione, fatta di gemiti e di passione. Quasi non si accorse di una grossa mano che andò a strizzare con forza il suo sederino, coperto di una leggera nuvola di peletti rossi. Quasi non si accorse neppure di un dito che andava cercando il suo buchino fremente, mentre il cazzo dell’uomo, turgido e duro come l’acciaio, andava ad intrufolarsi tra le sue cosce. L’uomo, invece, si andò presto trasformando in un animale feroce, avido di azzannare la sua preda ma senza fargli troppo male, come a proteggerlo e divorarlo nel contempo.
    
    Presto si ...