1. Salve terra, qui koona - 19a parte


    Data: 20/12/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: sexitraumer

    ... fluttuare dappertutto; alcune andarono ad infrangersi sul plafond; altre alla parete a pannelli della stanza; non c’era che dire ! Un bel disordine, e sporco di sangue dappertutto. Ero mortificata, e non sapevo cosa dire…
    
    “Bing ! Bing ! Bing !”
    
    “Che succede ? Hai chiamato I soccorsi per il sangue dal naso ? Mi farai mettere alle catene ?!”
    
    Solveig cercava di premere su una delle narici per ridurre l’emorragia; ciò le deformò la voce:
    
    “Bacché ! Eda l’uldimo avverdimendo…dra un minudo duddo il gilindro ruoderà di nuovo…avverra la ginghia e basami la vibbia…svelda !”
    
    Afferrai delicatamente la cinghia, e tirai verso di noi la fibbia. Solveig la prese, la passò intorno a noi due, e mi legò sopra di sé. Come tre ore prima mi stava facendo da materasso…udimmo un rumore, ma era quello dell’aggancio cinghia più la sicura…
    
    “Click ! Platt !”
    
    … a mente contai trenta secondi rimasti. Ero poggiata sul corpo procace di Solveig, che sentivo caldo, morbido e pulsante; in realtà con il mio di corpo le stavo procurando sensazioni di caldo e di disturbo alla sua normale respirazione; sentire i suoi seni caldi sopra il mio collo mi stava restituendo sensazioni piacevoli…le pareti iniziarono a tremare, e dei rumori meccanici, dapprima bassi, poi via via più acuti, annunciavano la ripresa della rotazione che ci avrebbe schiacciate contro il letto con me contro di lei, in un sandwich dove la mia amica Solveig era la carne ed io ed il letto le due metà del panino…la rotazione ...
    ... iniziò piano, ma sufficiente a sbattermi di lato verso la parete; tuttavia la cinghia che ci tratteneva ci impedì di schizzare via chissà verso dove; un minuto di disagio: credevo che non sarei riuscita a respirare, ed invece continuavo a farlo; un minuto dopo l’altro in cui tremavamo entrambe, ma il braccio destro libero di Solveig e le sue gambe chiuse a ics sopra le mie caviglie erano valide trattenitrici; osservai senza voltarmi per non indurle dolore al naso sinistrato:
    
    “Ma non ci volevano due cinghie per trattenerci; mi sto sforzando per impedire alle mie gambe di andarsene per i fatti loro…”
    
    “Gi sono; ma abbiamo dimendicado l’aldra soddo il maderasso…gomungue il beggio è basado, e le due gambe le ho denude io…”
    
    Ormai si sentivano solo i normali rumori elettrici della rotazione; sul display a parete comparve 9.81 s2: voleva dire la normale accelerazione di gravità terrestre di nove punto ottantuno metri al secondo ogni secondo, cioè al secondo quadrato. Solveig staccò la fibbia, che stavolta cadde verso il pavimento: buon segno… io cominciavo a pesare sopra Solveig che adesso cominciava ad averne abbastanza…
    
    “Alsadi dai !”
    
    Mi alzai e vidi che sentivo di nuovo la forza peso. Le cosce di Solveig mi sollevarono un po’, e potei mettere i piedi per terra. Di nuovo eretta sentii una pioggerellina sul viso: era rossa. Un paio di gocce di sangue del naso di Solveig che erano cadute dal plafond…poi ecco all’improvviso una nuova sensazione: ero a disagio; era tornata ...
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