1. Cugini


    Data: 16/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Farfallina

    ... Abbassò la cerniera dei jeans e mise il cazzo nella mia mano. Era grosso e duro più di quanto me l'ero figurato nella mente. Imbarazzata mi divincolai dalla stretta e scappai lasciando Benvenuto con un palmo di naso. Mi piaceva masturbarlo, e provavo soddisfazione nel farlo venire alla svelta. Lui invece si arrabbiava, avrebbe desiderato prolungare all'infinito il piacere che sapevo dargli, ma facevo di tutto per farlo sborrare rapidamente. I nostri incontri erano marchiati dalla folle paura di essere scoperti mentre ci baciavamo o scambiavamo frasi affettuose. Sono convinta che la gente ci avrebbe fatto segno di scherno se ci avessero scoperti, reputando il nostro rapporto incestuoso. I cinema di periferia divennero i nostri rifugi pomeridiani. Nel buio delle sale dei cinematografi potevamo baciarci impunemente, abbandonandoci a esplorare i nostri corpi. Un pomeriggio, mentre nel buio della sala lo stavo masturbando, mi prese il capo con la mano e mi sospinse la bocca sulla cappella, poi disse: "Succhia!" Non opposi resistenza, ero sorpresa dal fatto che avesse aspettato tanto tempo a chiedermelo; io non desideravo altro. Approfittando del buio della sala e delle rare persone che riempivano la platea, m'inginocchiai ai suoi piedi e incomincia a spompinargli il cazzo. Nell'attimo in cui la cappella mi trapassò le labbra mi sembrò enorme. Allargai la bocca e cominciai a succhiare. Mi sentivo goffa e impacciata. Sprovveduta com'ero non riuscivo a capacitarmi se i movimenti ...
    ... delle labbra, strette attorno al cazzo, gli stessero provocando piacere. "Dai succhia! Succhia! Non smettere." - mi supplicò. Incominciai a fare scorrere le labbra attorno al cazzo irrorandolo di saliva. Se Benvenuto godeva io appagavo i miei sensi sorbendo il cazzo fino a togliermi il respiro. Il mio primo pompino ottenne un risultato eccezionale, ne fui così entusiasta che nei giorni successivi non riuscii a togliermi dalla testa la cappella che con tanto piacere avevo stretto fra le labbra. Benvenuto mi sborrò nella bocca dopo poco tempo che glielo succhiavo. Deglutii lo sperma e rialzandomi lo baciai rimettendogli dentro la bocca quello che gli avevo preso poc'anzi dal cazzo. I nostri incontri erano fugaci, di breve durata, non volevamo destare sospetti fra le persone che ci stavano intorno, per questa ragione il Caff&egrave Cavour divenne il luogo preferito dei nostri appuntamenti. Per non dare adito a pettegolezzi andavamo in giro carichi di libri fingendo di recarci lì per studiare. Quando ero lontana da Benvenuto mi sentivo uno straccio. Ero angosciata, piena di rimorsi e sensi di colpa, e con tanta paura addosso. Uno stato di malessere che a volte si manifestava con vertigini, capogiri, sudorazione intensa e senso di oppressione al torace. La causa di questa afflizione era lui: Benvenuto. - Desidera qualcos'altro? - chiese il cameriere mentre mi toglieva il piatto da sotto. - Un caff&egrave, un dolce, un gelato? - Sì, grazie, mi porti una coppa di gelato. - Alla frutta ...
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