1. Cugini


    Data: 16/02/2021, Categorie: Incesti Autore: Farfallina

    ... nell'ufficio notarile vestita in maniera compassata, adatta alla cerimonia. Indosso avevo un tailleur blu, camicetta bianca e scarpe nere con tacchi bassi. I capelli li avevo acconciati con la riga in mezzo e tirati all'indietro con due strisce lisce che mi ricoprivano le orecchie. Ad attendermi negli uffici del notaio c'erano i miei parenti, tra loro anche Benvenuto. Abbracciai tutti e per ultimo salutai anche lui. - Ciao. - disse aprendosi in un cordiale sorriso. - Ciao. - risposi imbarazzata. - Come va? - Bene, e tu? - Anch'io. Entrambi eravamo a disagio, confusi, ma proseguimmo a conversare amichevolmente scambiandoci solo frasi molto banali. E pensare che non ci vedevamo da dieci anni. Io, invece, avevo tante cose da dirgli. Lui non era cambiato, ai miei occhi appariva affascinate come e più di dieci anni prima. Ancora una volta la sua vicinanza mi provocò uno sbatacchiamento ormonale. Il notaio andò avanti a leggere il testamento della zia trascinandosi per le lunghe. Dopo avere espletato le formalità di rito, ci fece firmare una serie di documenti e mi ritrovai libera di fare ritorno a Roma. Scendendo le scale del palazzo dove aveva sede l'ufficio notarile, udii la voce di Benvenuto alle mie spalle. - Beh, te ne vai via così? Imbarazzata arrestai il passo e mi girai verso di lui - Ho fretta vorrei arrivare a prendere il primo Intercity che parte per Roma ed essere a casa prima di notte. - Neanche un caff&egrave ti va di prendere insieme a me? - Beh, no, ma dai, ...
    ... vada per il caff&egrave. Mi prese sottobraccio e al suo fianco discesi le scale fino in strada, poi mi divincolai dalla stretta. - Manca poco all'ora di pranzo ti va di consumarlo insieme a me? Diedi una sbirciata all'orologio. Mancava poco all'una e assentii. C'incamminammo per Via Garibaldi con l'intenzione di entrare in una delle tavole calde che si affacciano lungo la strada. Dopo pochi passi incappammo in un self-service e ci finimmo dentro.. Un bailamme di gente infestava il locale. Ci sistemammo in coda alle persone che stavano in piedi, con il vassoio stretto nella mano, dinanzi ai portavivande dove le addette alla ristorazione provvedevano a distribuire il cibo. - E' la prima volta che mi capita di venire a pranzo in un self-service. - dissi. - C'&egrave una prima volta per tutto. - suggerì Benvenuto. La risposta mi diede l'impressione d'essere sibillina, ma non ci feci troppo caso. Presi un primo piatto con del risotto alla milanese e un contorno d'insalata. Benvenuto, invece, riempì il vassoio con un piatto di spaghetti al pesto, una braciola e delle patate fritte. Ci accomodammo a un tavolo d'angolo e posammo i vassoi sul ripiano. - Ti spiace vado in bagno. Ho bisogno di fare la pipì. - dissi. - No, fai pure. Ci vengo anch'io, ho bisogno di lavarmi le mani. Attraversammo la sala e infilammo il locale dei servizi igienici. Lasciai Benvenuto davanti alla toilette degli uomini e oltrepassai la soglia di quella per le donne. Poco dopo mi trovai chiusa fra le mura del ...