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Lotta di classe - 1
Data: 21/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... agio. Il rigonfio alla convergenza delle sue cosce era senz’altro rilevante, ma a catturare lo sguardo lascivo di Fabio era una lieve fessura alla sgambatura degli slip, una fessura da cui non traspariva niente, ma che apriva la strada ad un universo di immagini e a congetture quanto mai libidinose. Ad un certo punto, Tony si portò una mano all’inguine e si sprimacciò indolentemente il pacco: così facendo, provocò un certo allargamento della fessura, attraverso la quale tra uno sbuffo di peli parve ora a Fabio di intravvedere la molle rotondità di una palla. Fu decisamente troppo per lui: la tensione, che si era andata accumulando fin dalla mattina, esplose incontrollata, con un gemito soffocato Fabio fece appena in tempo a girarsi sulla pancia, che sborrò pure l’anima, infradiciandosi completamente il davanti degli slip. Cazzo!, si disse, appena placatesi le convulsioni dell’orgasmo, e adesso? L’unica era alzarsi zitto zitto, sgattaiolare verso la piscina per quel paio di metri e buttarsi in acqua col pretesto di fare il bagno. Sollevò la testa e stava per tirarsi su, quando si accorse che Tony lo stava guardando con aria interrogativa. “Cosa ti è successo?”, gli chiese, infatti. Fabio, allora, si girò a sedersi, incurante degli slip bagnati. “Ho avuto un orgasmo…”, mormorò come a scusarsi d’averlo disturbato. Tony scoppiò a ridere. “Cos’è, il sole ti fa questo effetto?” “No…”, rispose lui e si alzò, cercando di coprirsi alla meglio con una ...
... mano. Tony lo fissò con un ghigno sardonico sulle labbra. “Sei frocio, vero?”, gli chiese con una punta di derisione nella voce. Fabio non rispose, i suoi occhi erano incollati all’inguine di Tony, sulla sacca umidiccia dei suoi slip costellata di macchie giallastre. “Borghese pervertito del cazzo!”, sibilò Tony con disprezzo, pur avvertendo il piacere perverso, la sottile gratificazione, che gli procurava non solo quello sguardo puntato su di lui, ma anche il senso di superiorità, di potere, che una volta tanto stava esercitando su un odiato nemico di classe. Senza neanche sentire quei commenti velenosi, sempre fissando la meta agognata, Fabio gli si inginocchiò lentamente davanti e gli poggiò le mani sulle cosce. Il contatto con quella pelle accaldata, sensuale, quasi gli bruciò sotto le dita. “Cosa vuoi da me?”, gli chiese Tony con voce dura. Era chiaro, ormai che non lo aveva fatto accomodare per pura bontà d’animo! Avrebbe voluto staccarsi di dosso quelle mani luride, avrebbe voluto allontanarlo con un calcio nel petto e poi coprirlo di insulti, dirgli che gli facevano schifo, lui e tutti quelli della sua razza, borghesi e froci, rottinculo di merda! Si sentiva dentro la rabbia accumulata di generazioni di gente sfruttata. Avrebbe voluto umiliarlo, distruggerlo quel verme schifoso. Strinse forte i pugni per colpirlo, ma riuscì a trattenersi. “Cosa vuoi da me?”, ripeté invece con forza. Scivolando le mani, fino a infilargli la punta delle dita sotto ...