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Philos, Eros
Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Nelko
... terminai la mia pulizia. Appena ebbi posato il tovagliolo, mi tirò a sé. Caddi sul letto con una specie di guaito e lui rise nuovamente, spogliandomi e coprendoci con le coperte. Pensai che sarei potuto morire lì, tra le sue braccia in quel momento, e sarei stato felice. *** La mattina dopo, Angelo era scomparso, e anche la mia cartellina. Andai in panico. Angelo era sparito. Di nuovo. La cartellina era sparita, Presumibilmente con Angelo. Angelo era sparito. La cartellina era sparita. Angelo e la cartellina. Angelo era sparito con la cartellina. La cartellina dei disegni che non avevo mai mostrato a nessuno. …tranne che ad Angelo. Ok, l’aveva presa e l’aveva guardata senza chiedermi il permesso, ma l’avevo lasciato fare. Ero sul punto di strapparmi i capelli uno ad uno, in mutande e solo nel letto, quando notai il bigliettino sul comodino. Ti chiamo io. Promesso. Lasciai ricadere lentamente le mani. Ok. Non male. Non troppo. Oltre ad un pizzico di delusione, sentii anche la speranza sorgere. Angelo aveva detto che avrebbe mostrato i miei disegni a un pezzo grosso. Angelo aveva promesso di chiamarmi. Non stetti a chiedermi come facesse ad avere il mio numero (uno qualsiasi dei coetanei di ieri poteva averglielo dato, eravamo tutti in un gruppo Whatsapp), e per un momento contemplai l’idea di salvare il suo, ma poi scossi la testa. Se avesse voluto che io l’avessi, me l’avrebbe dato, e in ogni caso probabilmente l’aveva già cambiato dopo essersi tolto dal gruppo. Mi rivestii ...
... e andai in bottega. *** Ci vollero un paio di mesi perché Angelo chiamasse. Nel frattempo, avevo non solo riesumato la rivista che tenevo in bagno -grazie a Dio Angelo non l’aveva notata- ma ne avevo comprate svariate altre, ora che avevo materiale fresco su cui masturbarmi. Avevo anche disegnato come un forsennato, impilando fogli su fogli di vestiti che dopo un po’ cominciarono ad assomigliarsi. Quando il telefono squillò, stavo cercando coraggiosamente di buttare i ravioli nell’acqua bollente senza scottarmi con gli spruzzi. “Argh!” Mentre allungavo una mano per afferrare il cellulare e rispondere, un raviolo combattivo sgusciò dalla confezione e cadde rovinosamente nella pentola, sollevando spruzzi bollenti che raggiunsero le mie dita. -Pronto? Pronto? Alessio!? Stai bene? Oi!! “Angelo! Uh, nulla, è che il raviolo… mi hai chiamato!” Il pene traditore diede un guizzo interessato. -Certo che sì, te l’ho promesso. Ho mostrato i tuoi disegni al manager… scusa per averli presi senza dirtelo, a proposito… “Macché! Ma figurati!” Lo sentii ridacchiare dall’altra parte. -No? Non sei arrabbiato? Avevi una faccia sconvolta quando mi ha visto, quella sera… Prima che potessi ribattere, attaccò: -Ordunque, il manager come mi aspettavo li ha mostrati a questo pezzo grosso, d’altronde mi deve un favore, anzi parecchi favori, e il tipo è rimasto parecchio colpito e adesso vorrebbe parlarti! Dice che potrebbe anche offrirti un lavoro! Tutta la confezione di ravioli mi cadde dalla mano e ...