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Philos, Eros
Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Nelko
... finì nella pentola, sollevando uno spruzzo apocalittico. “Uaaaaaaaaaaa!” -Alessio! Alessio! Sicuro di stare bene? Vabbè che è una cosa grossa, ma… “Angelo, Angelo è grandioso!” Con la mano schiacciata sotto l’ascella, saltellavo come un bambino. Un svolta alla mia vita… il mio sogno che si realizzava! Angelo rise, un suono meraviglioso. Ignorando la scottatura, mi slacciai i pantaloni e infilai la mano nelle mutande. -Dovrai venire qui a Milano, ha detto che fisserà un colloquio. Potrai stare da me per un po’, che ne dici? “Sì, ah… sì.” Potevo vedere il sorrisetto smaliziato. -Così eccitato? Oh mio… Alessio, ti manderò le istruzioni per messaggio… non vedo l’ora di succhiarti di nuovo! E con quello riattaccò. Posai il cellulare e cambiai mano, pompando vigorosamente. Il volto imbrattato di sperma di Angelo ricomparve nella mia mente, presto l’avrei fatto di nuovo… Venni con un grido, mentre l’acqua in ebollizione strabordava dalla pentola. Oggi, pizza. *** Il giorno dopo, Angelo mi mandò un messaggio con un indirizzo, un giorno e un orario. Vieni qui, diceva. Preparai le valigie e andai, come al richiamo di una sirena. L’appartamento di Angelo in Corso Como era confortevole, domestico. Niente di kisch, niente di troppo chic, ma con un televisore al plasma da quaranta pollici curvo. Fece spallucce quando lo indicai. Un regalo di uno dei suoi spasimanti. Mi baciò appassionatamente non appena ebbi mollato la valigia, alzandosi sulle punte e cingendomi il collo con le braccia. ...
... Lo tirai a me, circondandogli la vita sottile con le mie braccia, facendogli sentire la mia erezione. Lui ridacchiò e balzò via. “…Prima cena…!” Cucinò per me, e decisi di mostrare la mia approvazione a fine pasto con un sonoro rutto. Storse il naso. “Molto maschio” commentò. Per farmi perdonare, lavai i piatti. Angelo mi aspettava seduto su una poltrona di velluto. Quando lo raggiunsi, scivolò giù e mi fece sedere. Mi accomodai, tenendo le gambe larghe. Angelo si sedette su una di esse e si chinò a baciarmi. Fu un bacio rovente, con molta lingua e saliva, e lo adorai. “Domani… ah… domani pomeriggio devi presentarti a colloquio con il pezzo grosso… ehi!” Gli pizzicai il sedere, ma Angelo mi schiaffò il palmo sulla nuca e feci retromarcia. Roteò gli occhi e scivolò tra le mie gambe. Appoggiai le braccia sui braccioli e lo lasciai fare. Questa volta, ingoiò tutto, poi si alzò e mi baciò ancora, riversandomi il mio stesso sperma in bocca. Rise e mi leccò le labbra, per poi leccarsi le proprie. Indietreggiò e si voltò, abbassandosi i pantaloni e inginocchiandosi, curvo sopra al basso tavolino. Si allargò le natiche nivee e mi mostrò l’apertura rosea. “Leccami.” ordinò, e mi inginocchiai dietro di lui, obbediente. Scansai le sue mani, palpandogli il sedere piccolo e sodo, aprendolo, premendo i pollici contro la sua apertura. Era pulito, con cura maniacale: quel tratto non l’aveva perso, l’ossessione per la pulizia. Mi chinai e lo baciai, sentendolo contrarsi e rilassarsi sotto le ...