1. Philos, Eros


    Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Nelko

    ... di qualcun altro. Un moto possessivo mi attraversò: strinsi ancora di più la presa e diedi una, due, tre spinte forti, ignorando il mugolìo di protesta e le unghie conficcate nella pancia, sentendo i primi spruzzi colargli in gola e rapido mi ritrassi, schizzando sulle sue labbra, guance, palpebre. Rimasi in piedi ad ammirarlo, mentre lui tossiva e ansimava, testa ancora immobilizzata dalle mie mani. Rilassai la presa e si ritrasse violentemente, ma non mi preoccupai. Collassò sul pavimento, e mi inginocchiai vicino a lui, prendendogli il viso tra le mani e carezzandolo coi pollici, spalmando lo sperma sulle guance e chinandomi per baciarlo sulle labbra gonfie, rosse. Mi lasciò fare e la cosa mi sorprese un po’, ma non tanto quanto la chiazza umida sui suoi pantaloni, quando andai a tastarlo per ricambiare il favore. Si staccò con un lieve schiocco. “Oops.” Diede una mezza risatina rauca, e iniziai a preoccuparmi. “Ti ho fatto male?” Fece spallucce. “Un po’. Vuoi rimediare?” Inarcai un sopracciglio, e lui indicò la propria faccia, leccandosi il labbro inferiore. Mi chinai e iniziai a lappare, pulendolo dallo sperma e facendolo ridacchiare. Si aggrappò al mio collo. “Ho sonnoooooo…” Sbuffai, divertito, ma obbedii di nuovo. Lo presi in braccio come una principessa e lo portai in camera da letto, mentre lui scalciava via le scarpe -buone scarpe, notai- e nascondeva il volto appiccicoso tra la mia spalla e il collo. Lo depositai sul letto e andai a cercare un tovagliolo, ...
    ... bagnandolo e tornando in camera. Trovai Angelo in mutande e canottiera, accovacciato tra i cuscini… con la mia cartellina dei disegni in mano. Incespicai fino al letto, ma non riuscii a strappargliela di mano. Rimasi immobile, col fiato sospeso in attesa della stroncatura, ma Angelo sorrise. “Sono davvero belli. Mi ricordano quelli che ha in studio il mio manager.” L’aria mi andò di traverso. “Da-davvero?” farfugliai. Annuì con aria pensierosa. “Hai provato a mandarli a qualcuno?” “Sì…” sospirai “ma non mi hanno nemmeno risposto.” “Be’ sono degli idioti.” Sentii il volto tirarsi in un sorriso. “Hmm?” Gattonai fino a lui, gettando un’occhiata alla cartellina -stava guardando gli abiti da sera- e presi a strofinarlo col fazzoletto. “Già. Non sanno… sanno… uh” sbadigliò, e lo trovai adorabile. “Non sanno cosa si perdono. Io… ugh-” fece una smorfia quando gli pulii l’occhio e il naso “Io posso mostrarli al mio manager. Lui conosce un pezzo grosso che-” “Lo faresti?” Mi bloccai, non credendo alle mie orecchie. Una svolta alla mia vita… “Per te, Alessio” mi sorrise dolcemente, mezzo viso ancora incrostato di sperma. “Certo che lo farei.” Un calore piacevole mi pervase. In confronto al fuoco della passione che mi aveva divorato prima, questa era la carezza d’amore che spesso sentivo quando pensavo a lui, amplificata dal fatto di averlo vicino, a portata di abbraccio. Doveva aver interpretato la mia espressione un po’ idiota, perché rise, e mi baciò, un leggero schiocco di labbra. Sorrisi e ...
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