1. Philos, Eros


    Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Nelko

    ... nei suoi lunghi capelli, sciogliendo la coda, impedendogli di allontanarsi. “Angelo, io…” Emise come un singulto, perché sapeva, sapeva cosa stessi per dire. Mi fece tacere con un altro bacio, poi scomparve. *** Iniziai a lavorare nella bottega di mio zio, alternando apprendistato, tuttofare e sottili suggerimenti a chi potesse andare la bottega una volta che lui avesse deciso di ritirarsi. A prima vista, sarebbe potuta sembrare una vita piuttosto noiosa. In realtà, oltre ad accettare ordini personalizzati, avevo abbastanza tempo per sperimentare, creare, disegnare, e progettare la mia casa di moda. Decisi di iscrivermi a un corso per stilisti. Mi piaceva, era stimolante, era un rifugio dalla vita vera: stavo costruendo il mio futuro, protetto dai muri delle piccole aule che tenevano fuori il mondo ancora per un po’. Mentre studiavo e badavo alla bottega, iniziai a disegnare seriamente. Custodivo tutti i miei disegni -abiti, tute, scarpe, persino pigiami- in una cartellina rossa, che tenevo camuffata tra le cartelline del medico, delle bollette, dei documenti bancari. Non mostrai mai a nessuno quei disegni, né il modello per cui li avevo creati. La mattina della consegna del certificato ero nervoso. Ero molto nervoso, ma stavolta, accanto a me non c’era nessuno. Auomaticamente, la mia testa mi fornì l’immagine di Angelo, precisa com’era lui, quell’estate piovosa. Vedrai che andrà benone, mi sussurrò l’immagine. E poi, un Angelo diciottenne mi baciò la guancia. Tornato a ...
    ... casa, gettai il certificato sul tavolo della cucina e mi chiusi nel piccolo bagno del mio piccolo appartamento. Mi tolsi tutti i vestiti, e me ne rimasi in piedi, a fissare un po’ stordito l’erezione prepotente. Sperai distrattamente che il comitato non se ne fosse accorto: avevo cercato di trattenermi durante la consegna ed era stato un vero calvario. Ma adesso, nudo e solo, carezzai piano la mia virilità. Chiusi gli occhi e subito, sorridente, apparve Angelo. Serrai il pugno e soffocai un lamento: il mio addome si contrasse e iniziò a spingere nel palmo, mentre quest’ultimo prese a ruotare e a pompare gentilmente. Mi sorressi con l’altra mano sul lavandino, le ginocchia piegate. Iniziai a sudare. “Ah, ah, Angelo… oh, Angelo…” Lo rividi in ginocchio, dietro la chiesa. Poi lo vidi in ginocchio, davanti a me. La sua mano elegante chiusa attorno al mio pene turgido, un sorriso smaliziato sul viso. Sbuffai, e iniziai a pompare più velocemente. Il suono umido ed erotico si intrecciò ai miei ansiti, e passai il pollice sulla fessura della cappella, una, due, tre volte, tornando a massaggiare la base, a spingere coi fianchi. Digrignai i denti mentre Angelo continuava a sorridere, poi assunse un’aria dolce, la testa china, e si sporse in avanti, schiudendo le labbra rosse. “AH” lanciai un grido mentre spruzzai ovunque, sulla mano, sul pavimento. Nel silenzio del bagno risuonò un singhiozzo, e mi accorsi che veniva da me. *** A ventun anni, mi trovai la prima ragazza. Aveva gli occhi ...
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