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Philos, Eros
Data: 24/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Nelko
... nemmeno guardando nella nostra direzione. “Uh uh.” Sorrise, luminoso… sollevato? Lo guardai di sbieco. Poi mi girai del tutto, stupefatto. I lunghi capelli bronzei di Angelo non c’erano più: al loro posto, una disordinata -ma comunque chic- massa di corti capelli castano scuro incorniciava il volto più aguzzo, più adulto, ricadendogli a ciuffi ribelli negli occhi d’oro. Era ancora bellissimo. Si sporse verso di me. “Alessio. Mi sei mancato.” La luce ondeggiò nei suoi capelli: i riflessi infuocati arsero ogni mio pensiero. E senza pensare, risposi. “Anche tu.” Così, semplicemente, parlammo. In un istante, si ricomposero i cocci che giacevano dentro di me. Tornarono il caldo, l’inferno. E un po’ di vergogna, quando pensai alla rivista arrotolata in bagno. A tarda serata, il gruppo migrò dalla pizzeria alla discoteca. Angelo lanciò occhiate di fuoco a chiunque tentasse di introdursi nella nostra bolla personale, e la cosa mi provocò un moto d’affetto, oltre che di possessività e un po’ d’arroganza, forse. Rimasi volutamente un po’ indietro per studiarlo: le gambe lunghe e snelle, la schiena dritta, il portamento fiero. Non era più così minuto, ma lo sovrastavo di quasi tutta la testa. Rimase impressionato dalla mia capacità di tenere l’acool. Perciò, in un moto d’orgoglio, lo sfidai. In una mezz’ora, stavamo ridendo e gridando come pazzi, a malapena coscienti di ciò che ci stava intorno. Per me, esisteva solo lui. Mentre lo guardavo ridere, mi tornò in mente la serata finale ...
... di un grest di tanti anni prima, la sera in cui mi ero innamorato. Mi sporsi in avanti. Angelo se ne accorse, e per un attimo vidi balenare nei suoi occhi quella scintilla giocosa, e capii cosa stava per fare. Non appena scattò, lo seguii a ruota, con tutto l’intento di prenderlo, stavolta. La cosa che non avevamo considerato, però, era l’ingente quantità di alcool ingerita. Collassammo sul pavimento in un groviglio di arti ubriachi e un oooof! inebriato. Mi ritrovai a fissare due occhi castani, con venuzze d’oro che rilucevano di luce propria, e un sorriso luminoso se non un po’ storto. Lo baciai. Sapeva di alcool, e un qualcosa di dolce, e un po’ di salsiccia dalla pizza. La mia mente ubriaca mi fornì l’immagine di Angelo con una lunga salsiccia in bocca e d’istinto, premetti il bacino contro il suo. L’onda di eccitazione venne amplificata dall’urlo sorpreso ed ugualmente eccitato di Angelo, che mi riverberò in bocca e risuonò in testa. Di scatto, ignorando i fischi e le grida d’incoraggiamento dei nostri coetanei attorno a noi, mi rimisi in piedi e tirai Angelo con me. Ondeggiammo un po’, ma mi stabilizzai presto e lo trascinai fuori. Corsi verso uno dei taxi che la discoteca metteva a disposizione per non guidare ubriachi e farfugliai il mio indirizzo all’autista. Ignorai la sua espressione divertita e spinsi Angelo nell’auto. Lungo tutto il tragitto, tenni saldamente una mano sotto le gambe e l’altra sulla sua coscia, stringendo fino ad avere le nocche bianche. Dal canto ...