1. La donna che cambiò nome


    Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm

    ... reggiseno a balconcino e un golfino non abbottonato; si mise delle calze autoreggenti e delle scarpe con tacco alto, ma non sapeva decidersi se indossare le mutandine oppure no. Nel dubbio e per non deludere il suo amante che s�aspettava una schiavetta, si mise un tanga: avrebbe potuto accampare la scusa di temere l�arrivo delle mestruazioni.Appena la vide, Roberto esclamò:-Sei stupenda!- E si baciarono appassionatamente.-Vieni, amore, andiamo dal fruttivendolo-Lei lo guardò con aria interrogativa, ma lui le mise il braccio intorno alla vita e senz�altre spiegazioni, la trascinò, camminando velocemente.Giunti al negozio, si rivolse all�esercente, chiedendo delle carote; poi rivolgendosi a Grazia:-Ti piacciono?--Si, ma�- Rispose lei, senza capire cosa avesse in mente:-Ha delle pere? Ne vorrei mezzo chilo, ma acerbe, grosse e belle dure!- Chiese ancora Roberto:-Ecco, quelle vanno benissimo. Poi di nuovo a Grazia:-Anche le pere ti piacciono, vero?--Si�- Gli disse, ancora, un po� titubante:-Paga, sono per te!- Le ordinòPoi uscirono e si diressero verso un bar. Si sedettero ad un tavolino. Lui le si accostò all�orecchio e le disse con tono suadente:-Ora la mia brava schiavetta, prenderà una carota, andrà alla toilette e se l�infilerà nel culo--�..- Lei lo guardò stupefatta. Era sorpresa e contrariata dalla richiesta: fino ad allora l�aveva trattata normalmente, come una volta, in modo affettuoso e pieno di premure. Pensava d�essere tornata la sua amante di sempre; non aveva ...
    ... preteso un rapporto referenziale e malgrado quegl�acquisti strani, s�era illusa che Roberto si fosse dimenticato dell�accaduto del giorno prima :-Ti conviene obbedire, e alla svelta! O facciamo i conti a casa!-Grazia guardò nel sacchetto delle carote: erano tutte maledettamente grosse e lunghe. Scelse quella che le parve meno voluminosa e guardando Roberto ancora una volta, nella speranza che desistesse dalla richiesta, si alzò e andò verso i servizi.Di nuovo si maledisse, ma per un riflesso condizionato, non le passò per la testa di rifiutare quell�ordine, ribellarsi; come fosse una schiava incatenata ad un destino ineluttabile, si rassegnò ad accontentare l�uomo, giurando a se stessa che sarebbe stata l�ultima volta.Bagnò la carota e la cosparse di sapone. Poi si chinò e accostò il frutto tra le natiche. Strinse i denti e lo cacciò dentro. Riuscì a farlo penetrare per metà, abbastanza facilmente, nonostante il dolore, ma quando, tastando, si rese conto della parte di carota ancora fuori, si disperò.La spinse ancora un po�, con un grugnito animalesco. Non ce la faceva, era troppo lunga e grossa: mancavano almeno quattro centimetri.Si rialzò lentamente, ma perse quasi l�equilibrio dalla fitta di dolore che la percorse, rimbalzando dall�ano al cervello.Si riprese e decise di tornare da lui. Toccandosi, notò con raccapriccio che la punta della carota sporgeva e si sarebbe vista sotto la gonna. Vergognandosi come una ladra, uscì dalla toilette con le mani dietro, a coprire l�indecente ...
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