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La donna che cambiò nome
Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm
... andare a fondo della faccenda.Possedere una schiava? Quante volte l�aveva sognato: una femmina obbediente, sempre a sua disposizione. Ma un conto è la fantasia e un altro è la realtà. Fosse vissuto nell�antichità o nel medioevo, non ci sarebbero stati problemi, ma adesso�.Roberto gli aveva dato una bella gatta da pelare.A casa di GiovanniQuando Roberto se ne andò e chiuse la porta, Giovanni si recò in camera da letto, ma con sua sorpresa non trovò Grazia.Allarmato la chiamò: pensava si fosse nascosta da qualche parte nella stanza o addirittura si fosse buttata dalla finestra.I discorsi che erano stati fatti, prima d�accompagnarla nella stanza, non erano molto lusinghieri nei suoi riguardi, sia da chi accettava il suo ruolo di schiava, sia da chi pensava fosse una povera plagiata, o matta, o ancora un�handicappata mentale.Uscì dalla stanza e la cercò prima in cucina, pensando, forse, le fosse venuta fame e poi finalmente la trovò in bagno, incastrata nel water.S�era assopita in quella posizione scomoda, sporca e con evidenti segni di frustate sul corpo.Le si avvicinò lentamente e l�accarezzò sul viso.Lei si destò di soprassalto, allarmata.Subito la rincuorò:-Povera ragazza, ma cosa t�hanno fatto, chi t�ha ridotto in questo stato?-Lei abbassò lo sguardo e rispose con dei gemiti. Alcune lacrime le scendevano sul viso.-Aspetta- Le disse Giovanni: -Devo trovare le chiavi giuste.-Provò ad aprirle il lucchetto delle manette con una, con una seconda: chiaramente era la terza.Appena ...
... liberata la bocca, lei la chiuse e si umettò le labbra, ma non disse una parola.L�aiutò ad uscire dalla tazza del gabinetto.Non fu un�operazione facile: le sue membra erano addormentate e non riusciva a muoversi. La dovette tirare su di peso e appena poggiò i piedi, crollò a terra.Giovanni liberò anche le caviglie e cominciò a massaggiarla: era fredda e intorpidita.-E� meglio che ti prepari subito un bel bagno caldo- Le disse, ma lei scosse la testa e si rannicchiò impaurita in un angolo.Impressionato da quel comportamento, la lasciò stare ed aprì i rubinetti della vasca da bagno. Poi tornò da lei e cercò di parlarle nel modo più gentile e convincente che poté.Aveva capito che Grazia era traumatizzata. Si ricordava quando arrivò a casa sua: malgrado l�atteggiamento remissivo era un�altra persona. Doveva essere successo qualcosa di grave.-Stai tranquilla- Le disse:-E� tutto passato, non c�è più nessuno in casa- Si accostò a lei e fece per accarezzarla, ma lei si riparò con le mani, temendo d�essere aggredita:-Poverina- E l�accarezzò con un dito s�una guancia. Lei aprì la guardia, si lasciò abbracciare e poi proruppe in un pianto liberatorio, poggiando la testa sul petto di Giovanni.Stettero così un bel po�, senza dirsi una parola. Lui la cullava come fosse una bambina e lei si calmò, ma più di una volta ricominciò a singhiozzare.-Dai, che il peggio è passato. Guarda il bagno è pronto, vieni- Le disse.La schiava seguì l�uomo camminando a quattro gambe e, come un automa scavalcò ...