1. Senilità


    Data: 31/03/2021, Categorie: Etero Autore: reveur

    ... infinito di contatti, quell’intreccio senza fine dei loro corpi, delle loro membra, delle loro labbra e delle loro lingue portò ben presto i due amanti verso l’apice dell’agonia, non più rinviabile….
    
    Ma Anna voleva l’uomo dentro di se, voleva guardarlo negli occhi mentre gli si concedeva con tutta se stessa, per cui si alzò, si girò, divaricò le cosce e si accoccolò su di lui, mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe, gli prese il pene a lo guidò dentro di se dicendogli: “Vieni, amore mio, vieni dentro di me, è qui che ti voglio….”
    
    Anna, data la posizione, guidava lei stessa l’intensità della sua penetrazione con movimenti decisi misti a dolcezza, lasciando che il pene dell’uomo le scavasse dentro e le regalasse sensazioni che la esaltavano ancor più. Lorenzo da parte sua impresse le sue mani sulle natiche della donna assecondando il suo ritmo e rendendo più incisivi gli affondi. Nel far ciò una delle dita Lorenzo casualmente penetrò l’ano della donna che immediata contrasse con forza le natiche imprigionando il dito dentro di lei, emettendo nel contempo un soffocato grido di piacere. Lorenzo avvedutosi del moto di piacere che le sue dita avevano provocato alla donna, colse la palla al balzo, ed insistette per stimolare l’ano della giovane donna che, subito dopo, si scatenò in una vera e propria cavalcata finale, affrontando la china a rotta di collo, con i sensi che invocavano un parossistico traguardo, ovvero il momento più straordinario, esaltante, scoppiettante, ...
    ... fantasmagorico che gli esseri viventi hanno la fortuna di poter godere, l’agonia finale, l’orgasmo, il grido liberatorio…..
    
    Lorenzo era stravolto, mai in vita sua aveva provato nulla simile …
    
    Anna completamente abbandonata sul corpo dell’uomo, godeva ancora della bella sensazioni che le dava il pene di Lorenzo dentro di se e dal sentirsi ricolma del suo sperma, mentre il dito di Lorenzo con delicatezza le massaggiava l’ano. La donna pensava all’intensa reazione di piacere che aveva avuto nel sentirsi penetrata anche dietro, cosa che non aveva mai sospettato fosse capace, o meglio non aveva mai associato al sesso le piacevoli contrazioni anali che avvolta avvertiva nell’andare di corpo.
    
    I due amanti stettero a lungo l’uno nell’altro, avvolti da una spessa coltre di intimità e di benessere, continuando ad accarezzarsi, a baciarsi, a parlarsi con dolcezza. Anna, nel far il confronto tra ciò che era e ciò che poteva diventare, viene ancora una volta sopraffatta dalle lacrime, mentre si chiedeva perché doveva essere costretta a fare quel tipo di vita che in fondo gli faceva orrore, perché dover condividere il suo tempo e il suo corpo con tanti esseri umani brutali ed insensibili, perché ella non poteva avere quello che miliardi di altre donne al mondo avevano: l’onorabilità…
    
    “Abbi fede, amore mio, vedrai che riuscirò a liberarti dalla tua schiavitù, dopodiché sarai libera di andare ovunque tu voglia, amare chiunque tu voglia e rifarti una vita con qualunque uomo tu ...
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