La cugina brasiliana... una gran zoccola
Data: 02/04/2021,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Pensieri Osceni
... attraente, non arrivai mai a pensare che fosse l'assatanata sessuomane dipinta dal marito. Fino ad allora.Quello che mi toccava fare quando lui innescava una lite nel mezzo di una cena o quando si stava tutti davanti alla TV era prendere i bambini, insieme a zia Adelina, e portarli nella loro cameretta e distrarli con i Lego o con i suoni della ''Allegra Fattoria'' mentre io e zia ci scambiavamo ogni tanto un'occhiata avvilita e contrariata. Fu durante una di queste liti che sentii il marito di mia cugina accusarla di non farsi problemi nemmeno a scoparsi i propri parenti. ''Anche dal cugino che ti fa da bambinaio ti fai sbattere, eh? brutta troia!'', sbottò lui, facendomi scuotere il capo mentre in un'altra stanza distraevo i pargoli con una trottola che lampeggiava girando su se stessa. Quel che però mi lasciò di stucco fu sentire mia cugina replicargli stizzita un: ''Sì, me lo scopo! e allora? e mi fa godere come tu non sei mai riuscito a fare!''.Sentirmi tirare in mezzo nelle loro beghe mi fece incazzare parecchio, così in quello stesso momento decisi che avrei preso la prima corriera e sarei tornato ai miei affari, al mio paese.Parte VLA DECISIONE DI PARTIRE E ''L'INVITO'' A RESTAREIl mattino seguente mi alzai e feci colazione insieme ad Andrea e Sandro, come feci ogni giorno da quando ero lì, scherzando con loro mentre affondavamo i fiocchi di cereali nel latte poi Ana Laura -in pigiama e vestaglia premaman- preparò i due bambini per la scuola ed io sistemai il borsone ...
... e lo posai accanto l'ingresso, pronto a farmi dare uno strappo alla stazione dei pullman.Mia zia e mia cugina fissarono sorprese il borsone quindi alzarono uno sguardo interrogativo su di me che mi giustificai accampando la scusa di essere stato richiamato al lavoro e mi avevano avvisato la sera prima e così chiesi ad Ana Laura, visto che usciva per portare i bambini a scuola, di accompagnarmi a prendere il Pullman delle nove. Rimase qualche istante in silenzio a scrutarmi, immagino si prese quel minimo di tempo necessario per accamparla lei ora una scusa, poi si strinse la vestaglia di stoffa pesante addosso annodando la cinta alla vita come se avesse freddo all'improvviso e si portò la mano chiusa a pugno davanti alla bocca dando dei colpetti di tosse. Era malata, disse; aveva nausea, mal di testa e brividi di freddo e non sarebbe uscita. I bambini li avrebbe portati zia Adelina, aggiunse con un tono sbrigativo mentre si rannicchiava sulla poltrona. Mi disse però che entro le nove il marito sarebbe rientrato e mi avrebbe portato lui alla stazione dei pullman. Zia Adelina guardò la figlia con un'espressione stupita, presa alla sprovvista dalla reazione di Ana Laura, poi prese per mano i nipotini e uscì di casa abituata a quei suoi comportamenti bizzarri.Era una giornata fredda ma assolata e i bambini bene imbacuccati si avviarono a piedi con la loro nonna, cosa che facevano spesso nei periodi che lei passava lì.Mancava più di un'ora alle nove ed avendo già preparato la roba ...