Serena - Racconti Erotici

Serena

... -Mi ha mandato un sms una mia amica; è ammalata e ha bisogno che io le vada a prendere 2 cosine al minimarket urgentemente- cerco di essere superficiale e naturale, anche se la testa mi gira e le mie parole mi rimbombano. -Vengo anche io?- mi risponde ancora pensieroso alla chiamata di prima.-No, no... vai avanti tu, cosi spieghi la situazione e non facciamo brutta figura, intrattieni..., io vi raggiungo il prima possibile.-E brava la mia Serena, gira sui tacchi e si avvia verso il negozio che non è molto lontano da li, io la seguo, in preda all'eccitazione. Non sa cosa l'aspetta... o forse si, non importa. L'unica cosa che sento è il mio pene che si sta gonfiando e camminando strofina vigoroso sul tessuto dei miei pantaloni.Cammino veloce per fare il prima possibile, che diavolo vuole, perchédevo andare in un minimarket e comperare del succo?. La mia mente balza tra le domande e le immagini del dvd. Con il passo veloce ed il relativo fiatone sento il battito del cuore accelerare, sento l'adrenalina aumentare, sento salire la paura.In pochi minuti raggiungiamo la via e dopo poche vetrine vedo Serena fermarsi davanti la porta d'ingresso del locale.Estrae il cellulare, lo guarda, si guarda attorno, lo rimette nella borsetta, la vedo fare un respiro profondo poi muovere un passo titubante verso la porta d'entrata.Spingo la porta dell'ingresso ed ho il cuore in gola, sia per la camminata sia per la tensione. Ma tutto sembra normale. C'è una cassiera alle casse che meccanicamente ...

... passa la merce sul sensore mentre una signora di mezza età imbusta veloce la spesa. Lungo il primo corridoio, di spalle, vedo un uomo che sta caricando delle scatole su degli scaffali vestito con una tuta marchiata con il nome del minimarket. Tutto normale.-Signorina si affretti che stiamo per chiudere- la voce è educata ma il timbro è decisamente secco, di una che ha tanta voglia di chiudere ed andare a casa.Ma che stupida che sei Serena, mi dico tra di me per infondermi coraggio, che vuoi che mi possa accadere in un posto pubblico. Mi avvicino all'omino che avevo visto caricare la merce per farmi aiutare e trovare subito la merce desiderata.-Buon giorno- mi fa lui con un diplomatico sorriso -posso aiutarla?--Si la ringrazio- rispondo anche io contraccambiando il sorriso con uno ancora più falso. -Cerco del succo di banana-Detto così mi rendo conto che la domanda possa generare un certo doppio senso, ma l'omino scende dalla scaletta sempre sorridete, gesticolando con la mano. -Certo signorina, è da quella parte, mi segua che le mostro la strada- dopo un istante di silenzio riprende -sa, siamo in chiusura, se l'accompagno io, farà sicuramente prima- poi alzando la voce e dirigendo lo sguardo verso la cassiera, -Chiara vada pure, alla signorina ci penso io, chiudo io la cassa.- Il signore continua passando attraverso il corridoio centrale. -Ha la piccola che sta male, solo un po' di febbre nulla di che, ma è così apprensiva...- dice quasi scusando l'atteggiamento burbero con ...