1. Alternanza scuola-lavoro


    Data: 09/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lerry

    ... maniera sempre più spasmodica e frenetica, mugolando forte e raspandomelo smaniosa, procurandomi un piacere così intenso da essere scambiato in alcuni momenti per dolore vero e proprio. È mentre mi convinco che non posso resistere oltre che Maria dà un urlo di gola, roco e prolungato, tirandosi su e schiacciando il culo sul mio viso, sfregando la fica con furia sulle mie labbra e sulla lingua che continua a leccarla, nonostante il bruciore che esplode in tutta l’area dal naso in giù. Una mano rimane stretta intorno all’uccello e lo smuove disarticolatamente, come se fosse la leva di comando di quel suo rinculare sulla mia bocca, mentre con l’altra arpiona la rotula del mio ginocchio usandola come appoggio per le sue spinte sempre più furiose. “Continua, Lerry, continua continua, non ti fermare... oh-mio-Dio, oh-mio-Dioooo...”. Ed io non mi fermo, cazzo, e lecco come un assetato quelle labbra tremule, ridotte in poltiglia per il reiterato pungolare a cui sono sottoposte, mandando giù il liquido che prende a colare come da un favo, e che mi impiastriccia gli sparuti peli che compongono il pizzetto spelacchiato (giusto un po’ di baffo biondastro e della lanugine ramata che punteggia a macchia la parte inferiore del mento, mentre le gote ancora non registrano nessuna traccia di veri peli da barba, infestate come sono da una sadica e persistente acne). Chiamando in causa un’ultima volta il dio che ha voluto come testimone del travolgente orgasmo che la sta investendo, Maria ...
    ... stramazza sulle mie gambe, prima di scivolare di lato, a pancia in su, il petto che le batte forte (i grossi seni sobbalzano come sottoposti a ripetute defibrillazioni, riversandosi scompostamente ai lati del costato), le cosce che tremano, la mano sempre stretta intorno alla mazza in presa salda, come per effetto del rigor mortis. Ha gli occhi aperti, ma le pupille sono rivolte verso l’alto, così che è quasi tutta sclera quella che vedo, e la bocca è spalancata come se stesse seduta sulla poltrona del dentista, ed emette un gorgoglio sinistro, da lavandino intasato. Prendo posizione su un fianco, cercando di allentare la sua presa sul cazzo, senza riuscirvi, e le accarezzo la superficie delle cosce, punteggiate di brividi e con la peluria elettrizzata tutta su, incentivando inconsapevolmente i fremiti di entrambi gli arti inferiori, che adesso scattano e scalciano come in una prova di riflessi. “Ooooh... Lerry...”, esala lasciando cadere all’unisono braccia e gambe sulle lenzuola spiegazzate, “Stu-pen-do... stupendo... mmmmmm... baciami... baciami...”, e mi porge le labbra nell’atto di accennare una serie di baci. Mi calo verso di lei e nel farlo il pene, smosso dalla posizione in cui giaceva, ha un guizzo che la fa trasalire. “Oh miodio, ma sei ancora duro... devi ancora venire". Vieni sopra di me", mi esorta orientando il membro verso la parte giusta e trasalendo appena lo spingo dentro. Entra subito e tutto, e una scarica elettrica mi scuote come un ramoscello. Sono in una ...
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