1. Alternanza scuola-lavoro


    Data: 09/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lerry

    ... larghe di quelle di Marta e di mia cugina, e anche più scure, leggermente gonfie e ornate da un paio di capezzoli turgidi, scuri e a punta. La maglietta trova l’intoppo del fermaglio di legno che tiene fermi sopra la nuca i capelli, così che questi cade con un rintocco secco sul parquet sciogliendo la matassa di ricci che le si riversa sulle spalle rotonde. Allora scuote forte la testa, frustando l’aria con i boccoli, e mi ringhia contro mostrandomi le unghie della mano. La gag mi fa ridere di gusto, smussando un po' la tensione che mi morde l'addome e mi raziona il respiro. “Ridi ridi, ridi pure, giovanotto... tra poco vedremo se ne avrai ancora la forza”, mi redarguisce fintamente minacciosa. Poi infila i pollici tra le ossa iliache e l’elastico degli shorts e li tira giù, facilitandone la discesa lungo le cosce piene con ampie sculettate. Ho la conferma ad un pensiero che ho coccolato sotto la doccia, per aggiungere pepe alla sega, infatti Maria non porta le mutandine, per cui istantaneamente mi si palesa una criniera folta, nera come il petrolio, e riccia, che le copre rigogliosamente il Monte di Venere – uno spettacolo del tutto simile a quello offerto dall’"Origine della vita" di Courbet, riprodotta sul libro di storia dell'arte, sulla quale tante diottrie, spero soltanto metaforicamente, ho beatamente sacrificato. Deglutisco incantato, mentre sento il cazzo sussultare dalla gioia, come un bambino goloso all’arrivo della pappa. Da parte sua, lo sguardo di Maria non ...
    ... sembra essere meno partecipe e fissa la mia erezione sprizzando cupidigia dagli occhi brillanti, come asfalto bagnato sferzato dai fari. "Sei già in tiro, vedo... beata gioventù!", gioisce e con un balzo mi è sopra, a cavalcioni. Mi bacia la fronte, gli occhi, il naso, la bocca, con i capezzoli che mi sfiorano il petto, producendo scariche elettriche che mi fustigano il corpo, ricoprendomi di brividi. Poi comincia a scendere lentamente, stampando rapidi bacetti e stoccate di lingua dietro le orecchie, sul mento, sul collo, al centro del petto, e da lì devia verso un capezzolo, che subito si inturgidisce, sventagliando un’altra serie di brividi che mi accappona la pelle, quindi riserva lo stesso trattamento all’altro, prima di imboccare la linea di pelo che dallo sterno, attraversando il ventre, conduce alla regione sub ombelicale. Ma a quel punto si blocca, perché il culo trova l’ostacolo del compare ben dritto sugli attenti, ed è come se si ritrovasse a cavalcioni di una staccionata. Guardandomi dal basso verso l’alto e sorridendomi, scarta di lato, acciambellandosi morbidamente accanto a me e afferrando il coso inteccherito alla radice. “Guarda qui, sembra che trema... hai tanta voglia, vero? Prima, a tavola, mi sono resa conto che fosse bello arzillo, ma vederlo dal vivo fa tutto un altro effetto Non vedi l’ora di infilarmelo dentro, di’ la verità, mascalzone”, m’interroga con voce a sua volta impaziente. Annuisco con forza, incapace di profferir parola. Maria mi guarda e ...
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