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Alternanza scuola-lavoro
Data: 09/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lerry
... spalanca le fauci. La lingua guizza fuori come una biscia. Poi, cala la testa e la cappella sparisce in quella voragine voluttuosa. Ho un fremito che mi striglia le reni. “Vuoi venire così?”, chiede staccandosi e prendendo fiato. Non so cosa rispondere. Voglio chiavare, ma allo stesso tempo sono pervaso da un incipiente bisogno di liberarmi dallo sbrodo che sento premere nei coglioni. E poi c'è il dettaglio, non irrilevante, del signor Banci sotto di noi, che potrebbe salire da un momento all'altro, e a quel punto sarebbe una tragedia. Esterno a Maria questa mia preoccupazione, ma lei ride, senza mollare il cazzo, ride e scuote la testa, poi mi rassicura dicendomi che il marito non salirà, che è stato lui stesso a raccomandarsi affinché si prendesse cura di me, quindi lei non sta facendo altro che eseguire le direttive di Vittorio, perché è di queste cure qui che io necessito, dice, e come per sottolineare l'assunto con l'azione, cala di nuovo la testa e riprende a succhiarmi per qualche secondo, poi si blocca di nuovo, mi guarda, alza il dito sinistro a mo' di monito e, seria, mi arringa: “Ma non bisogna essere egoisti, Lerry. Generosi sì, egoisti mai. Ho molto da insegnarti...”, dice e, senza dar peso al punto interrogativo disegnato sulla mia faccia, con l’agilità di una esperta cavallerizza, alza la gamba destra e mi è di nuovo a cavalcioni, nella posizione contraria a quella assunta prima, di modo che il mio sguardo adesso è completamente riempito dal suo grosso ...
... deretano. La posizione non è estranea alla mia nutrita cultura da pornomane, ma un conto è tirarsi una sega davanti a un 69 su un video porno, ben altra cosa è avere un culo a pochi centimetri dalla bocca. Una zaffata densa di ormoni e sudore, che esala dalle chiappe ben divaricate, mi stupra l’olfatto mandandomi in delirio. Intanto, Maria ha ripreso a ciucciare, a smanettare, a pilotare la lingua prima sui contorni della cappella, poi lungo il tronco, ripetendo la serie a buon ritmo e sculettando energicamente come esortazione a darmi una mossa. Allora abbranco a due mani le natiche maestose, ne ammiro le due dita di cellulite che ne fanno da supporto, saldandole alle cosce massicce, le allargo fino a dilatare percettibilmente l’ano, grinzoso e scuro, come un paio di labbrucce atteggiate a broncetto, studio incantato il tragitto del pelo morbido e umido che riveste l’interno delle chiappe e che unisce il buco del culo alla valle della fica, che mostra le vellutate labbra rosa già aperte, come la bocca di un fiore carnivoro, e, infine, affondo il viso in quel solco lussurioso. Intontito dall’afrore intenso, selvatico, come di muschio bagnato, mando la lingua a pascolare in quella voragine, senza il metodo e la tecnica dell’esperienza, ma disordinatamente, spennellando le labbra con corpose slinguazzate che fanno fremere Maria che, come reazione, serra cosce e ginocchi intorno alla mia testa, senza rinunciare tuttavia a succhiare, mordicchiare, slinguazzare a sua volta il cazzo, in ...