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Alternanza scuola-lavoro
Data: 09/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lerry
... assicura che aspetterò che evaporino in me gli effluvi dell'alcol, che brillo come sono non può certo permettermi di andare via in motorino. Quindi intima alla moglie di prendersi cura di me e, fatta una capatina in bagno, imbocca le scale a chiocciola che portano allo studio, salutandoci agitando le dita della mano sinistra e cantilenando un "Arrivedòrci", come Ollio. "Su, vieni a riposarti un po'", mi dice Maria avvicinandosi e tirandomi per la mano. Sono molto imbarazzato, eccitato ma al tempo stesso disorientato per tutto quanto sta accadendo, perciò, mentre mi lascio trascinare lungo il corridoio come un bambino, non trovo niente di più intelligente da fare che tirare giù, con la mano libera, la maglietta per coprire la chiazza di sperma ancora fresca al centro dei calzoni. La camera da letto di Maria e Vittorio è ammantata da una fresca penombra. C’è tutt’intorno odore di pulito e i pochi mobili – giusto un armadio quattro stagioni con specchi come ante (in uno dei quali vedo riflessa la mia buffissima immagine, curva su se stessa, una mano alla signora, l'altra che tira la maglietta), una toletta con tutto l’occorrente per truccarsi ordinatamente disposto e allineato sulla piccola mensola sotto lo specchio e un’ottomana, posizionata tra una poltrona stile Luigi XIV rivestita di velluto verde e un servomuto della Foppapedretti, sul quale trova posto un completo da uomo impeccabilmente stirato – riflettono la poca luce, nei cui raggi non danza la miriade di pulviscoli ...
... che si vede spesso in ambienti non propriamente igienizzati - come la mia camera, ad esempio. Il talamo nuziale, bello grande e incastrato tra due comodini entrambi forniti di abat-jour – quello di destra corredato da un libro bello spesso, di cui non leggo il titolo, quello di sinistra equipaggiato di telefono fisso e portaritratti d’argento che incornicia l’uscita dalla chiesa dei due novelli sposi, sorridenti e felici nonostante la pioggia di riso che li investe - è perfettamente rigovernato, con le lenzuola gialle a fantasia floreale tirate su con la squadretta, e i guanciali gonfi e soffici come cirri in una mattinata di primavera. Maria guadagna il centro della stanza, poi si volta, poggia le mani sulle mie braccia e mi guarda sorridendo. Poi, come se fossi un manichino o la manopola di un forno, mi gira di 180° e mi dà una spinta, facendomi planare sul materasso duro, ergonomico. "Spero che sia comodo abbastanza per i tuoi gusti, giovane Lerry", dice e, senza aspettare una risposta, mi slaccia le scarpe e toglie anche i calzini – e qui ho un sussulto, ché l’accoppiata All stars-caldo non fa precisamente la felicità dell’olfatto, sebbene mi sia docciato da poco. Ma la mia chaperon non fa una piega e mi sfila anche la t-shirt e i bermuda, scoprendo il cazzo già quasi del tutto pronto, ovviamente. Denudatomi, si tira su, incrocia le mani sotto la sua t-shirt e la sfila dalla testa, scoprendo i grandi seni rotondi - appena bassi sul ventre arrotondato -, dalle areole più ...