1. Odette, oui je suis putaine, 6a parte - ( fernando )


    Data: 16/04/2021, Categorie: Etero Autore: sexitraumer

    ... rapida nel mordicchiargli il frenulo e dopo tre salivosi colpi al centro della cappella Lino le venne in bocca; dopo aver accolto la prima sparata liquida e rovente tra lingua e palato superiore decise di correre un certo rischio come a risarcire Lino del coito interrotto. Ingoiò decisa il corto cazzo del suo scopatore e lasciò che l’uomo le sparasse direttamente in gola i restanti proiettili poco densi che in realtà andarono a depositarsi tra lingua e tonsille. Odette fu fortunata che non le irritò il cavo orale dopo essersi, in realtà solo per caso, favorevolmente mescolato, quello sperma poco denso, con la saliva già presente…l’uomo trovò ugualmente un cavo caldo e pulsante disposto ad accogliere il cazzo ed il seme; non poteva lamentarsi del trattamento. Dopo l’ultima buttata Odette prese il cazzo e lo spippò ancora un paio di volte di cui l’ultima a bocca aperta; si assicurò così che non buttava più. Lasciò penzolare quel cazzo che aveva già dato e lo restituì al padrone. Odette fece cenno a Lino, scarico e sudato, di sedersi; Lino senza capire lo fece. Venne baciato sulla guancia dalla ragazza che completò la cosa abbracciandolo. Nel suo italiano stentatissimo gli disse a bassa voce:
    
    “Tou cazzo bon-o moltò…tu scopa bon…ben-e Linò !”
    
    “Ma non potevi farmi venire dentro ? Stavo proprio per…”
    
    “Hai tou un peu latte, sì ?”
    
    “Vuoi bere del latte ? Acqua, no ?!”
    
    “Si tou haves, per me latte sì !”
    
    “Il latte lo prenderai domani mattina, ora non ne ho. Se vuoi ho ...
    ... dell’acquavite”
    
    “Ca-vi-te ?”
    
    “…ho capito, va ! Aspetta che torno…”
    
    Messer Lino, girando nudo per la sua casa (di due stanze di cui una ingresso) tornò con due nappi di legno ed una sua bottiglia “segreta” di creta alta circa un avambraccio di diametro massimo pari a circa una mano. Versò alla ragazza quella bevanda molto alcolica dicendole di fare piano…
    
    “Guarda che è forte…!”
    
    Odette dopo un primo sorso ne bevve tutto il contenuto ingoiandolo rapidamente...la qual cosa meravigliò Lino che la gustava di solito abbastanza piano. La ragazza volendo togliersi dalla bocca il sapore di sperma “al formaggio” del suo cliente ed ospite ne chiese un altro:
    
    “…encore…encore…très bon monsieur ! Merci !”
    
    “Ancora ?!...guarda che stà roba non è mica acqua di fonte !”
    
    Lino, da brav’uomo, le versò dell’altra acquavite, e complice l’oscurità ed il debole chiarore delle candele in via di consumazione, non si accorse che glielo aveva riempito del tutto. La ragazza usò i primi due sorsi per fare dei risciacqui prima di ingoiarlo. Lino, più risparmioso si versò mezzo nappo per prudenza. La ragazza, sapendo di aver conquistato la fiducia di Lino per quella notte gli propose:
    
    “Tou vuoli ancora scopa, sì ?!”
    
    “Sì, tra un po’…basta con l’acquavite ! Ora c’è solo acqua se vuoi…”
    
    La ragazza non fece caso alla specificazione di lui circa l’acquavite e continuò:
    
    “Tou hora, se vuoli nuova scopà, tu paga encora cinq lire e tu scopà culò… e se vuoli vieni tu dentrò quanto ...
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