In quell’ufficio (1) - Racconti Erotici

In quell’ufficio (1)

... le chiappe. Ero preda e avrei voluto morire in quel momento. Ma quel che mi fece capitolare fu lui che mi guardava e sorridendo mi diceva frasi gentili e io mi trovai a pensare, per la prima volta nella mia vita, che avrei voluto tradire mio marito, che se ci fosse stato solo lui lo avrei fatto.

Nel frattempo qualcosa d’altro stava fiorendo in me, con paura, con sgomento, con preoccupazione mi accorsi che il mio corpo, sollecitato, cominciava a non essere del tutto indifferente a quelle emozioni. Lo spettacolo di quattro donne che si impalavano sul membro turgido di lui scorrevano nel mio cervello e sentii cominciare a crescere un languore che mi bloccava la bocca dello stomaco. Io non avevo mai ricevuto carezze da donne fino ad allora ma…. quelle carezze, quegli sfioramenti, quei toccamenti cominciavano ad eccitarmi e quando sentii Emanuela che, tenendomi ben sollevata la pancia, prima mostrava a tutti la mia vagine e poi cominciava a solleticarla con la lingua, compresi che le mie resistenze erano davvero ad un passo dal cedere. Provai comunque a sottrarmi, ma le mie parole ormai non corrispondevano ai miei pensieri.

Liberarono una scrivania e mi ci ritrovai sdraiata sopra e mentre due mi tenevano le braccia e con una mano si divertivano a tormentare i miei seni, vidi lui avvicinarsi, allargare le mie gambe aiutato dalle altre due e chinarsi su di me, cominciando a lambire con la lingua la mia vagina.

Ero definitivamente prigioniera, ma non più delle mie adorabili colleghe torturatrici, ero prigioniera di un impulso che non sentivo da decenni così nitido e forte, quello di abbandonarmi al piacere….

Continua

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