1. LA COLLEGA RITROVATA


    Data: 21/04/2021, Categorie: Etero Autore: MAURIZIORSO

    ... tuttavia riuscimmo a risolvere in fretta, perch&egrave mi diede il suo giubbino, che usai come barriera, in modo che non si vedesse la macchia che avevo sul davanti in bella evidenza.Alle 21 in punto Claudia bussò alla porta della mia camera: qualche istante prima, mi aveva telefonato e mi aveva chiesto di non farla attendere. Il motivo era più che evidente e bastò una rapida occhiata d' insieme per afferrare il concetto e la feci subito entrare. Indossava infatti una scollatissima e trasparente camicia da notte di colore rosa chiaro, abbastanza corta da mostrare parte delle natiche, tenute insieme da un semplice filo, il cui presupposto era di separarle più che di unirle: le tette perfettamente modellate, sembravano quasi opera di uno scultore e le aureole -altrettanto perfette per forma e dimensione- facevano da cornice a due capezzoli all' insù, fin troppo invitanti per passare inosservati. Avevamo entrambi una voglia matta di assaporarci a vicenda e non perdemmo tempo in convenevoli: Claudia mi tolse i boxer che erano l' unica cosa che indossavo e si sfilò le mutandine, lasciandole cadere sulla moquette. Quindi si inginocchiò e prese a farmi un pompino senza nemmeno ricorrere ai preliminari di rito, perch&egrave il cazzo era già bello duro e pronto: succhiava con voracità e senza sosta e andò avanti per qualche minuto; poi si alzò in piedi e mi spinse verso l' ampio letto. Mi fece sedere in modo che tenessi le gambe fuori e -dandomi la schiena- si sedette sopra di me, ...
    ... impalandosi con un colpo solo: sentii la verga scivolare facilmente dentro la sua vagina, tanto era già fradicia dei suoi umori. Piantò i piedi a terra ed iniziò a muoversi lentamente, strizzando di tanto in tanto i testicoli: si inarcò all' indietro e la parte superiore della schiena andò a comprimersi contro il mio torace. La posizione era molto invitante e riuscivamo anche a baciarci, mentre la mie mani -senza troppi complimenti- avevano afferrato le tette sode e le dita giocavano con i capezzoli: Claudia venne quasi subito e le contrazioni della fica cingevano d' assedio la mia cappella, ormai anch' essa prossima a capitolare. Lei infatti continuava a galoppare sull' asta senza darmi tregua e aumentò man mano il ritmo, fino a quando la mia sborra calda non riempì la sua cavità: fu allora che si fermò impalata sull' asta........mi sentivo sprofondare nelle sue viscere.........si alzò, ma solo per stendersi accanto a me. Avevo ancora il cazzo in tensione e le allargai le cosce per potermi distendere sopra il suo corpo: ero appena entrato con la lingua nella sua bocca quando con mano ferma afferrò la cappella per dirigerla verso l' imboccatura.......con una leggera spinta sprofondai nuovamente dentro lei e presi a stantuffarla infoiato dalle sue labbra che si spalmavano sul viso, donandomi i suoi sapori e tutta la sua essenza di donna. La sentivo gemere e dimenarsi sotto i miei colpi mentre mi incitava a fotterla.......a farla godere come una vacca.........a spaccarle l' utero ...
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