Come parlarne? - Capitolo III
Data: 23/05/2021,
Categorie:
Feticismo
Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti
... quanto io ti amassi, struggendomi con questi pensieri, non sapendo se fosse peggiore l’idea che non te ne fossi accorto, o che te ne fossi accorto e facessi finta di niente perché non mi ricambiavi. Sopportavo la mia solitudine e nascondevo i miei sentimenti dietro l’amicizia, pur di passare più tempo che potevo con te, sapendo che in quel momento era l’unico modo in cui potessi averti, nella speranza che qualcosa cambiasse. Rifiutavo le possibilità che mi venivano offerte da altri ragazzi. Accettavo che tu in realtà avresti potuto non amarmi mai. Ti sono stata accanto sempre. Sempre! Ho pianto con te, ho riso con te, ho sopportato il caldo e il freddo per te, ho addirittura cercato di capire chi ti piacesse per aiutarti a trovare il tuo amore, perché preferivo che tu fossi felice con un’altra, piuttosto che vederti triste da solo! Ho fatto queste e altre cose per amore tuo. Non me lo merito proprio che tu metta in discussione i miei sentimenti…” Mi sentii un verme. Non avevo idea di ciò che lei avesse provato per me. Non avevo nemmeno immaginato che potesse essere mossa da quei sentimenti. “Posso anche averti fatto credere che ti stavo facendo beneficenza quando ti ho chiesto di mettermi lo smalto,” proseguì con un tono più dimesso.“Ma mi ero fatta l’idea che ti avrei potuto aiutare a trovare una ragazza… Insomma, poteva essere una scusa per tirare fuori l’argomento piedi e feticismo con un’altra, per capire cosa pensasse…” Agitò la mano in aria, come se volesse lasciare ...
... perdere il discorso. “Aspetta” la interruppi. Mi guardò, aspettandosi probabilmente altri dubbi. “Hai detto che mi ami da quasi sei anni… Ma sei anni fa… avevamo dodici anni… e tu mi hai detto che ti piaceva un ragazzo… Io non capisco, perché a lui lo hai detto e a me non hai mai detto nulla?” “Ma di che parli?”. Sembrava sinceramente confusa. “A me non è mai piaciuto nessun altro.” “Ma sei stata tu a dirmelo, tra l’altro ci ripensavo proprio ieri. Pensavo che dicendoti di no, quel ragazzo aveva lasciato uno spazio per me.” Continuava a non capire. Cercai di parlare semplice: “C’è stata una volta che mi hai detto che ti piaceva un ragazzo. Non ricordo il nome. La volta dopo mi hai detto invece che lui non era interessato…” Fece un percorso nella sua memoria, cercando tra i suoi ricordi. Alla fine ci arrivò. E mi guardò sospirando, quasi con fatica: “Eri tu!” Rimasi allibito. “Ma che stai dicendo? Non mi hai mai detto…” Annuiva, quasi ridendo, con espressione ironica. Qualsiasi cosa avessi detto non si sarebbe schiodata. “Non ti ricordi proprio?” domandò quindi. Scossi la testa. “Non ti ricordi cosa ti ho chiesto DOPO che ti ho detto che mi interessava uno?” Feci anche io un salto nei ricordi. E capii. Iniziai ad annuire anch’io. “Qualcosa tipo: ‘dimmi chi ti piace’… E io ho risposto ‘nessuna’… È chiaro…” “Mi hai spezzato il cuore… Ero così certa che mi amassi anche tu…” “Mi dispiace… Non volevo ferirti…Comunque eri già intelligente anche allora…” commentai. “No, anzi, non ...