Come parlarne? - Capitolo III
Data: 23/05/2021,
Categorie:
Feticismo
Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti
... intelligente. Subdola. In un attimo hai ottenuto l’informazione che volevi. Io ci ho messo cinque anni per ottenere le mie.” “Questo perché non hai una sorella più grande che ti dà consigli.” Poi proseguì, ironica: “E comunque grazie per i complimenti…” A quel punto mi attrasse a sé con le braccia, spingendosi in avanti, verso di me. Il suo tono si fece più basso, e suadente:”Ora, non pensi che dopo tutto questo tempo io mi meriti un bacio come si deve?” La guardai annuendo: “Ti darò tutti i baci come si deve che vorrai!” Quando quella sera arrivai a casa, nella solitudine della mia stanza, fui sommerso dall’ansia. Non riuscii a prendere sonno e i miei pensieri si diressero verso quello che credevo fosse il centro delle mie paure e dei miei problemi. Cioè che lei mi lasciasse. Un ragazzo normale avrebbe camminato due metri sopra al pavimento, avrebbe chiamato amici e parenti per raccontare la novità, ovvero il fatto di essersi messo con una ragazza meravigliosa, di quanto fosse felice, quanto lei fosse bella e quanto lo fosse la vita. Io invece ero diverso. Non lo avevo detto ai miei, non avevo condiviso la notizia con nessun parente, nemmeno le persone non di sangue che più si avvicinavano alla mia idea di amicizia, gli pseudo amici lo avrebbero saputo da me. Non me ne sarei vantato, non avrei fatto commenti, né lo avrei anche solo accennato. E questo per una ragione che solo uno coi miei problemi mentali poteva avere. Temevo, e la mia preoccupazione era giustificata in ...
... quel posto, che l’avrebbero presa in giro per essersi messa con me. In fondo, se per me lo stare con lei era un successo sotto ogni punto di vista, per lei stare con me non poteva essere visto come un successo, ma come una sconfitta, una caduta, un’umiliazione. Sei bella, ricca, puoi avere tutti i ragazzi che vuoi e ti metti con lo sfigato del paese. E questa era solo una delle preoccupazioni che grandinavano nella mia mente, a sostegno del fatto che in breve tempo avrebbe cambiato idea su di me. Sei basso, hai sempre paura, non sei al mio livello sociale, non hai un titolo di studio, mi trasferisco, mi piace un altro, sono stanca di essere presa in giro… Debora aveva un radar che la informava sui miei stati d’animo. Nonostante i miei tentativi di nasconderli, per lei ero un libro aperto. Si accorse subito di quanto la nuova situazione mi destabilizzasse e fosse fonte di varie preoccupazioni. Ma continuò ad amarmi, nonostante le difficoltà che avevo. Queste si ripercuotevano anche sui desideri fisici che provavo nei suoi confronti. Sebbene la desiderassi, avevo difficoltà a manifestarlo. Mentre lei non aveva problemi a lasciarsi andare completamente quando mi abbracciava, mi baciava, mi accarezzava, mostrando un desiderio, una passione ed un trasporto naturali, reali e tangibili, io ero frenato. Non la stringevo mai forte, non la baciavo con passione, e quando la accarezzavo, evitavo le zone che di solito sono parte dei desideri maschili verso la donna. Spesso era Debora ad ...