1. Come parlarne? - Capitolo III


    Data: 23/05/2021, Categorie: Feticismo Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti

    ... accompagnare le mie mani verso tali zone, ma senza accorgermene pochi secondi dopo ritornavano in acque meno impegnate. Inizialmente non capivo cosa mi stesse accadendo. Arrivai a pensare di non amarla davvero. Sembravo freddo, meccanico. Ma grazie anche alla pazienza di Debora e al suo amore, ad un certo punto il vero problema venne fuori. Si manifestò come si era manifestato il paladino nel sogno. Improvvisamente, una luce nel buio si accese. E si accese proprio mentre ero con lei, mentre ne parlavamo, nella sua stanza, distesi sul suo letto. “Quello che non capisco,” diceva, “è che tu sei capace di mostrare i tuoi sentimenti. Addirittura spesso non riesci a nasconderli. Io lo vedo sempre come ti senti. Ogni volta che ci incontriamo, anche se all’inizio stai bene, non appena mi baci, il portone si chiude, il castello diventa inespugnabile, e tu non mi dai più quell’amore che hai per me. Io lo so che mi ami. Eppure tutte le volte che cerco di avvicinarmi, succede. Non voglio forzarti e capisco che è un blocco psicologico, ma devo ammettere che mi fa male da morire.” “Ti prego Debora” dissi, supplicando “Non mi lasciare, non so cosa mi succede, ma…” “Non ti lascio, non ti preoccupare!” m’interruppe. “Ti ho aspettato a lungo e quello che ho adesso è certamente più di quello che avevo prima, quando non stavamo insieme. Non ho intenzione di mollarti così” Mosso dalla frustrazione dissi una cosa che non avrei dovuto dire: “Forse la realtà è che non ti amo davvero… Forse voglio ...
    ... illudermi…” “Ora non metterti a dire cazzate!” le sue parole furono una rasoiata. Ci fu un attimo di silenzio. “È una situazione nuova per me” riflettei, parlando a voce alta. “Non ho mai avuto una ragazza, non so come fare ad amarla davvero, come farla sentire amata.” Fu proprio a quel punto che il suo viso si illuminò. Fu proprio a quel punto che capì da dove nasceva il mio problema. “Non puoi sapere come si ama,” disse, convinta, “semplicemente perché sei cresciuto in una famiglia che non ti ha mai amato davvero. Troppi casini, troppi litigi, troppi doveri a casa tua.” Mi guardava con occhi lucidi, scuotendo la testa. “Tu non hai difficoltà ad amarmi” proseguì, “hai difficoltà ad essere amato. È questa la situazione nuova. I tuoi hanno fatto un gran casino con te. Ti hanno educato trasmettendoti l’idea che se ami, fai le cose che vanno fatte. Senza sentimenti, senza la presenza di qualcuno accanto, senza incoraggiamenti, senza farti sentire che sarebbero stati sempre dalla tua parte… Non ti hanno mai fatto sentire amato per quello che sei. Nessuno ti ha davvero mai amato per quello che sei prima di me. E ora che succede questo, non sai come reagire, ti chiudi a riccio e non permetti a te stesso di godere del mio amore. Ma io… io voglio dartelo, senza chiederti nulla in cambio. Anzi no, una cosa la vorrei. Vorrei che ti lasciassi amare da me. Vorrei che ricevessi il mio amore, che lo sentissi tuo. Vorrei che tu sentissi il mio cuore battere per te. Vorrei che tu sapessi ...
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