La ragazza di mio fratello
Data: 25/05/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Nico90
... giuro che ti uccido!" o qualcosa del genere prima di tirarmi verso di se è girarsi. Mi ricordo la sua mano accelerare, lei di fianco a me, china in avanti, la schiena nuda e tesa, il profumo della sua pelle e il gancetto del reggiseno nero, poi la stoffa dei jeans, il suo sedere sodo sotto le mie dita, il calore nel solco fra le natiche ... e poi lo schizzo, tanto forte da farmi quasi cedere le gambe, la sensazione data dalla sua mano sinistra, chiusa a coppa, il palmo liscio contro la cappella mentre con la destra ancora mi segava. "Caspita se ne avevi! Mi sa proprio che tu non scopi per niente..." Mi ricordo che disse con un espressione a metà tra incredulità e derisione quando ebbe finito di svuotarmi, mentre esaminava il liquido denso che aveva raccolto colarle sul dorso della mano. "Eppure non dovresti aver problemi con le ragazze... Ce l'hai identico a Luca, bello grosso ti dico, rispetto alla media..." Aggiunse con naturalezza, in tono quasi materno, passandola sotto il getto del lavandino col palmo aperto e sfregando energicamente col pollice della ...
... destra. Prese un po' di sapone poi ci si insaponò, risciacquò. Io le porsi l'asciugamano, ancora stordito. "Ciccio... ricordati: questa cosa non è mai successa." Disse poi seria prendendomi per le spalle e fissandomi con i sui begli occhi color nocciola. Era ancora senza maglia, ed io ancora con i pantaloni abbassati, mi ricordo che entrambe guardammo giù ad un certo punto: il mio cazzo, già di nuovo bello in tiro che puntava tra le sue gambe. "Ti devi proprio fare una ragazza tu..." Rise, poi raccolse il maglione. Mi ricordo di essere rimasto imbambolato a guardarla rivestirsi, controllarsi allo specchio, passarmi accanto, sbloccare la porta... "Ma che fai? Copriti, dai! Io controllo Luca, tu sistemati e aspetta due minutui, per scrupolo, poi esci e vattene sù in camera tua." Ricordo di aver fatto esattamente come mi disse lei e poi di aver passato la notte insonne, a girarmi nel letto e a pensare a quello che era successo, a pensare a Luca. All'alba scesi nel rustico. Lui era sempre lì, sul divano, una coperta di lana appoggiata addosso. Non respirava più...