1. La ragazza di mio fratello


    Data: 25/05/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Nico90

    ... sapevo esattamente cosa fare, come comportarmi. Di seghe me ne ero fatte, ovviamente, ma di ragazze ne sapevo poco e niente. L'unica fidanzata che avevo mai avuto prima di quel momento, risaliva alla terza media: qualche bacio, qualche goffo palpeggiamento, poi l'estate c'aveva irrimediabilmente separato. Allentai l'elastico dei pantaloni vedendo che non diceva altro, abbassandoli assieme alle mutande. Sentii subito il cazzo scattare fuori, verso l'alto, quasi soprendendomi io stesso di quanto duro fosse già . Alessandra mi osservava dallo specchio con la coda dell'occhio. Stese il braccio senza la minima esitazione. La sua mano era fredda, le dita sottili, eppure la presa era decisa. Mi tolse il fiato. Immediatamente, e senza una parola, inziò un movimento, regolare e senza incertezze, lungo l'asta. Ricordo il tintinnio del suo braccialetto, la mia testa appoggiata sulla sua spalla, e poi di averle bloccato il polso ad un certo punto. Volevo prolungare quel momento. "Te la leversti la maglia?" Mi ricordo di aver pensato che la mia voce tremava troppo, che era nasale e acuta, che sembrava quella di un bambino. Lei allora si staccò da me, lasciando la presa e voltandosi a guardarmi. Ecco, me la sono giocata, pensai. "Il telefono?" Mi chiese d'un tratto inarcando un sopracciglio. "C-Come?" "Il telefono, tiralo fuori ... dammelo." Non era una domanda, piuttosto un ordine. "Non c'è l'ho... " Risposi quasi piagnucolando stringendomi nelle spalle. "Che cazzata... Chi è che non ce ...
    ... l'ha un telefono al giorno d'oggi... Poi ho visto il tuo numero sul cellulare di Luca. Forza, tiralo fuori se vuoi che mi levo la maglia..." "Ma sì... voglio dire, sì che ce l'ho il telefono... solo che non ce l'ho qui con me, l'ho lasciato sù, in camera, perchè stavo andando a letto..."Mi giustificai. Lei sembrò soppesare le mie parole per qualche istante, poi afferro i lembi del suo dolcevita con le mani e disse: "Ok, ora io ti faccio vedere le tette ... ma sappi che se mi hai detto una cazzata e provi a farmi una foto, te lo stacco il pisello, altro che sega...". Non replicai, la osservai col cuore che martellava sfilarsi la maglia da sopra la testa. Portava un reggiseno di quelli a balconcino, le coppe nere, di stoffa lucida, sembravano strizzarle fin troppo i seni, mi ricordo come ne mettessero in risalto la pelle chiara. La fissai senza ritegno, riscuotendomi solo al tocco della sua mano. Di nuovo la sentii avvolgersi attorno al cazzo. Era tiepida adesso. Probabilmente non sono obbiettivo, ma la ricordo come la migliore sega della mia vita quella. Ricordo che mi segava con la mano destra, girata di tre quarti verso di me. Ricordo i movimenti fermi, sicuri, esperti ... il suo seno davanti alla mia faccia, la pelle nuda delle spalle, calda e liscia. Ricordo di aver provato a toccarla, di averle sfiorato la pancia e poi di aver detto qualcosa tipo "Non resisto", oppure "Aspetta". Mi ricordo che si è scostata da me allora, che mi ha detto soffiando "Se mi sporchi i pantaloni ...
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