Ma chi me lo doveva dire ... epilogo
Data: 01/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: reninytxis
... pietà– e così facemmo.
Lessi subito il bigliettino con su scritto quello che Mara riteneva essere il mio anno. Neanche noi uomini resistiamo alle lusinghe, anzi ne andiamo a caccia, ed io non fui da meno: me ne aveva dati quattro di meno! Gongolai. Ma quando aprii il documento che Mara mi aveva dato quasi tremavo. “Spero di non aver scritto una cazzata!” implorai.
Non ricordo esattamente quello che provai, se meraviglia e stupore o incredulità. Anzi non ricordo alcun particolare di quel momento, un vero e proprio black-out. Alzai gli occhi verso di lei.
-Siamo coetanei! – esclamammo insieme. Ci fu un lungo attimo di incredulo silenzio con le orecchie che mi ronzavano.
Scoppiammo a ridere. La abbracciai e lei mi gettò le braccia al collo sigillandomi la bocca con un bacio.
-Però hai perso … - mormorò sorridendo, ma senza alcuna malizia anzi con molta dolcezza. - Mi hai dato sette anno di meno.
-E ne sono convinto, giuro! – le mormorai di rimando. Mi allontanai e mi misi su un ginocchio, tenendole la mano. – Ed ora, mia signora, quali sono gli ordini!
Si mise a ridere di gusto, ma rideva un po’ imbarazzata, come una ragazzina. Sembrava quasi che la posta adesso fosse troppo alta o imbarazzante, come se in realtà fosse stata sicura di non vincerla, quella scommessa.
-Mio bravo cavaliere, – disse finalmente in tono cerimonioso – vi chiedo di domare per me un cavallone! Orsù, gettatevi tra i flutti e portate a me il più bello tra i destrieri di ...
... Poseidone!
Interdetto, mi voltai a guardare il mare piatto come una tavola.
-Farebbe lo stesso un micetto? – chiesi indicando la distesa scura in cui Anna e Giò nuotavano ridendo. Mara scoppiò a ridere.
-Allora mi accompagnerete d’appresso nelle mie abluzioni al chiaro di luna! – impose. Lasciammo vestiti e tutto il resto vicino quelli dei ragazzi ed entrammo in acqua, con molta più flemma e dignità dei due scalmanati. L’acqua, come previsto, era fredda ma gradevole. Nuotammo allontanandoci da Anna e Giò che sentivamo comunque ridere e scherzare: per poterla guardare, nuotai a dorso e lei sorrideva.
-Come te la cavi in apnea? – mi chiese fermandosi.
-Ora vediamo … - le risposi. Tirai un lungo respiro e scivolai sott’acqua. Per fortuna si toccava e le luci della spiaggia in qualche modo filtravano là sotto dove potevo ammirare le forme di Mara. Mi avvicinai, feci scivolare le mani in due carezze lungo le sue gambe fino ai fianchi e bacia il suo sesso. Avvertii si suoi fremiti e spinsi con impertinenza la lingua tra le labbra assaporando il suo nettare che, nonostante diluito dall’acqua del mare, conservava il suo inconfondibile gusto. Continuai finché non sentii i polmoni scoppiare ma la risalita fu lenta per consentirmi di baciare il suo corpo fino ai seni: ne valeva la pena!
Mi strinse forte, aggrappandosi a me. Avvolse le sue gambe attorno ai mie fianchi, issandosi fino a che non mi sentì premere contro di lei. La penetrazione non fu facile, ma godevamo di tutto il ...