Io, mia figlia e il mio datore di lavoro
Data: 07/06/2021,
Categorie:
Incesti
Dominazione / BDSM
Autore: Leonard
... diamo per scontato che l�hai fatto. Ora, dimmi, ti è mai capitato qualche volta di fingere durante i momenti d�intimità?- No � rispose Martina dopo una lunga pausa di silenzio.- Bene! Questo ti fa onore. Ecco, se fossi su un set cinematografico dovresti fare esattamente l�opposto. Dovresti fingere di provare il più forte orgasmo della tua vita anche se non avverti alcun piacere. Pensi di esserne capace?- Non saprei � rispose Martina visibilmente imbarazzata.- è normale che tu non lo sappia � replicò Leonardi � Ma è proprio quello che dobbiamo scoprire. Nella parte che il dott. Conti ha pensato per te c�è una scena d�amore con un giovane uomo di colore. Te la senti di provarla qui, adesso, con Julius?Martina era ammutolita. Un visibile rossore le colorò le gote.- Hai ragione a non sentirtela � proseguì Leonardi con tono paterno � qualunque ragazza 18enne s�inibirebbe a recitare una scena d�amore dal vivo con il padre presente. Facciamo così. Io, te e il regista abbiamo parecchio lavoro da fare stasera. Dobbiamo provare questa scena, qualche altra e vedere insieme le parti del copione dove recita il personaggio che il dott. Conti ha pensato per te. Quindi, adesso è meglio che tuo padre se ne vada a casa, mentre noi, belli tranquilli, ci mettiamo all�opera. Quando avremo finito puoi dormire qui, tuo padre verrà a riprenderti domattina.Detto questo Leonardi si alzò dalla sedia e s�accostò al mio lato del tavolo.- Guido � mi disse � è stata una bellissima serata. Anna ti ...
... accompagnerà alla porta. Domattina vieni a riprendere Martina quando vuoi. La troverai a dormire tra quattro guanciali. Noi ci vediamo domani in ufficio, oppure qui a colazione. Buona notte.Il suo tono era molto cordiale, ma non ammetteva repliche.Mentre parlava, Anna s�era già avvicinata. Mi prese sottobraccio e mi condusse fuori dalla stanza.- Non posso lasciare mia figlia qui � le dissi una volta fuori dalla sala � non me la sento. Cosa penserà di me?- Su forza, non essere sciocco � replicò Anna � cosa deve pensare? Tu credi che sia ancora una bambina ma non è così. Se ora tornassi dentro a riprendertela e le facessi perdere quest�occasione, lei te lo rinfaccerebbe per tutta la vita. E poi non devi mica andartene, è sufficiente che lei l�abbia creduto. Seguimi.Anna mi condusse in un corridoio dal quale attraverso una porticina entrammo in una piccola stanzetta buia con le pareti dipinte di nero. Sembrava una camera oscura d�altri tempi. Dentro non c�era nulla tranne una sedia posta proprio al centro della stanza. Senza accendere la luce Anna si diresse verso il lato della stanza dal quale trapelava un lieve chiarore. Con delicatezza, senza fare rumore, tirò una tenda nera che scorreva lungo l�intera parete. La stanza si rischiarò. Dietro la tenda, al posto del muro, c�era un vetro che dava sulla sala da pranzo. Quello che di là sembrava solo un enorme specchio era in realtà una finestra invisibile che permetteva di spiare dalla camera accanto. Rimasi sbalordito.- Ecco qua � disse ...