Io, mia figlia e il mio datore di lavoro
Data: 07/06/2021,
Categorie:
Incesti
Dominazione / BDSM
Autore: Leonard
... masturbato così bene. Sapeva perfettamente come dosare i movimenti e quando cambiare ritmo. La sua mano si era già impadronita del mio piacere. Quando accelerò i movimenti capii che stavo per venire. Ma a un tratto squillò il telefono e Anna si fermò di colpo. Senza lasciare la presa, allungò l�altra mano per rispondere. Mi disse:- E� Leonardi. Vuole sapere se tu e Martina potete andare a cena la lui venerdì prossimo. Gradirebbe avere una conferma.La mano di Anna stringeva con forza la base del pene mentre mi guardava fissa negli occhi con aria sicura. Il glande era rossissimo, sembrava stesse per esplodere. Esitai un istante. Poi annuii. Un ampio sorriso le si sciolse sul viso.- Hai fatto la scelta migliore � mi disse. Vedrai, non te ne pentirai. Ora però non pensarci più. Pensa solo a liberare la tua tensione nella mia bocca.La mano di Anna riprese il suo irresistibile movimento, mentre la lingua si muoveva intorno al glande. Prese il pene tra le labbra e iniziò a succhiarlo. Pochi secondi di quel trattamento furono sufficienti a farmi salire dentro un orgasmo fortissimo e irrefrenabile. Un attimo dopo tre, quattro, cinque fiotti di sperma le invasero la bocca. Smisi di contarli. Fu una sborrata interminabile. Anna serrava il cazzo tra le labbra, aspettando che mi svuotassi completamente. Quando ebbi finito si staccò piano e mi sorrise. Aveva già inghiottito tutto.- Sai, hai proprio un buon sapore � mi disse � E' stato un drink diverso dal solito. A metà mattinata prendo ...
... sempre qualcosa da bere.La residenza di Leonardi era una bellissima villa con un grande parco intorno. All�ingresso incontrammo Julius, la guardia del corpo di Leonardi. Un ragazzo sui venticinque anni di colore, alto e muscoloso, dai lineamenti molto marcati. Appena entrati fu Leonardi stesso a riceverci.- Ben arrivati � disse � vedo che avete già conosciuto Jiulius, la mia ombra. Io a volte lo chiamo scherzosamente il Negro. Tanto non si offende, non è razzista lui � aggiunse con tono ironico.- Ma veniamo a noi. Finalmente ho il piacere di conoscere Martina, la nostra attrice in erba.- Molto lieta � disse mia figlia stringendogli la mano, mentre arrossiva leggermente per quell�appellativo inatteso.- Il mio amico regista, il dott. Conti, non è ancora arrivato. Ma direi che è un bene, visto come ti sei vestita � sentenziò Leonardi rivolgendo a mia figlia uno sguardo di affettuoso rimprovero.- Perché? � chiese Martina un po� sorpresa.- Perché i registi vivono d�immagini, di colori. Vanno stupiti. Non puoi presentarti a lui in jeans e maglietta. Devi mostrarti come se fossi già sul set. Prepararti come potrebbe essere il suo personaggio preferito.- Ma non preoccuparti � aggiunse � avevo previsto questo problema e ho già pensato a tutto. Ti affido nelle mani di Anna. Lei ha quel che occorre per trasformarti nella ragazza dei sogni del nostro regista.Anna prese per mano Martina e la condusse fuori dalla stanza. Rimasti soli, ben presto anche Leonardi mi congedò spiegandomi che ...