1. Solitudine - Un racconto di Mirta D.


    Data: 10/06/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    ... buio della notte bensì di quello che vive in me e che mi spinge a non amare e a non farmi amare e di rifugiarmi in lui per sempre.Ma ho amato ciò che ai mortali non parrebbe amore ma una parodia, una messinscena forse una parola, una sensazione, una frase e forse tutto di lui, dal sangue che gli sporcava gli abiti all�odore di nebbia dei suoi capelli.So, dentro di me, che gli dovrei dare la Morte, perché una morte sola è preferibile a cento morti, a giorni interi di morte, ma la sua similvita mi riempie il cuore ogni giorno e di morte ogni notte.So che Sappiamo.So che Sentiamo.Il nostro tempo sta per scadere.Ci guardiamo e non sono necessarie le parole, i suoi occhi parlano per lui. Tenerlo ulteriormente in vita sarebbe come tradire ogni frase che ci siamo scambiati, ogni ragionamento che abbiamo condiviso, e anche la nostra notte di passione.Fuori c'è un temporale, quasi una tempesta.Anche dentro di me.Lo porto dove il bosco non è fitto, lo sostengo ma lui stesso vuole camminare, seppure non lasci la mia mano nemmeno per un attimo.�Sai la strega che mi ha... fatto l'incantesimo, mi amava� dice con l'ombra di un sorriso, sotto alla luce azzurrognola della luna. �Ma immagino che non mi amasse abbastanza da lasciarmi andare.�Sorrido. �Non si ama mai abbastanza, si ama come meglio si può.�Lui annuisce mentre una ciocca di capelli neri gli ricade dinanzi agli occhi. �Io l'ho abbandonata, credo sia morta ormai, eppure ancora non ...
    ... riesco a capire se questa sia una maledizione, oppure...��Oppure.� Aussurro mentendo, osservando il suo volto rilassarsi.Poi si inginocchia e solleva lo sguardo verso di me.�Non dimenticarmi mai, forse è questo l'unico modo per vivere per sempre.�Scuoto la testa. �Mai�.I capelli ci si incollano al viso, e l�acqua lava via le mia lacrime di sangue.è come se fosse un�altra me stessa quella che solleva la spada e la cala con tutta la forza della disperazione sul quel collo che ho desiderato, toccato, baciato, amato. Come se fosse un�altra me stessa quella che vede il suo corpo diventare cenere, finalmente e nel vento e nella pioggia scrosciante mi sembra di udire il suo spensierato sorriso come una carezza.Non lo dimentico. Lo ricordo. Lo ricordo ogni volta che penso a qualcosa di bello e quanto sinistro sia l'amore. O quello che crediamo lo sia. I suoi confini sono senza confini, nemmeno io che ho vissuto così tante vite, riesco a capirlo. Forse non è da capire, ma solo da vivere.Alcune volte come in questa notte, mi sento sola. Mi manca qualcosa. E non è Raven e nemmeno l'amore o la vita. No, mi manca la mia solitudine. L'ho amata a lungo e ora qualcosa fra me e lei si è spezzato e mi chiedo se le cose torneranno mai come prima. è un legame strano quello con la solitudine, deve essere coltivato, un po' come l'amore. Il brutto è che quando tieni davvero qualcosa, hai qualcosa da perdere. è così umana questa sensazione che la odio. 
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