1. Una botta e via


    Data: 22/06/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo

    ... appena lui aveva detto di non essere né pronto né propenso ad instaurare rapporti “stabili per contratto”, lei gli aveva detto: “Vedo sempre meno cose che ci accomunano e sempre più divergenze di gusti e di idee tra noi due. Forse è il caso che non insistiamo ulteriormente.
    
    Si vede già che non potrà funzionare a lungo tra noi perciò, come dici tu, senza drammi ma da buoni amici, finiamola qui e ognuno per la sua strada”.
    
    Colto alla sprovvista e non avvezzo ad essere lasciato, Alberto aveva tentato di far cambiare opinione ad Annarita. Ci aveva provato in maniera goffa e infatti non c'era riuscito.
    
    Da quel giorno era passato un mese. Il “bruciore” di essere stato mollato e il mancato piacere di essere lui a mollare, tutto sommato lo aveva superato in breve tempo.
    
    Quello per cui soffriva era il non poter riuscire ad appagare i bisogni sessuali.
    
    Erano anni che passava da una relazione all'altra ad intervalli più o meno lunghi: dai tre o quattro mesi fin quasi ad un anno (mai avuta una relazione durata più di un anno solare), senza alcuna “vacatio” tra una relazione e l'altra.
    
    Tradotto significa che erano anni che non aveva avuto una astinenza da rapporti sessuali così prolungata.
    
    Quel sabato si era svegliato deciso a porre rimedio a questa situazione, rivedendo le sue posizioni in merito ai rapporti occasionali prendendoli non solo in seria considerazione ma fortemente determinato a cercarne e trovarne uno durante quel weekend, senza escludere ...
    ... eventualmente, come soluzione ultima, anche un rapporto mercenario.
    
    L'importante era scopare.
    
    Lo faceva persino il prete con la perpetua, la suora con la consorella, era evidente che si trattava di un bisogno primario, vitale, da soddisfare con urgenza in maniera consona e non con la masturbazione.
    
    Era in questo stato psicologico da prolungata astinenza Alberto quel sabato, quando a metà mattinata prese l'auto e si diresse verso la costa. Chissà perché pensava che lì avrebbe trovato più facilmente la soluzione al suo problema.
    
    Forse pensava al movimento che c'è d'estate nelle località balneari, alla maggiore disponibilità a lasciarsi andare alle avventure delle turiste in vacanza nella stagione estiva. Ma era pieno inverno e l'atmosfera nei paesi della riviera era ben diversa da quella che lui forse aveva sperato.
    
    Le case delle vacanze erano tutte chiuse, chiusi anche gli alberghi a gestione stagionale, chiusi molti negozi, semi deserte le vie principali, totalmente deserto il lungomare.
    
    Che tristezza, che desolazione.
    
    Beh, ormai c'era, tanto valeva togliersi almeno un altro sfizio: aspettare l'ora di pranzo e concedersi un pasto a base di pesce in uno dei pochi ristornanti aperti: in quello che sapeva essere di ottima qualità.
    
    Nell'attesa poteva occupare il tempo facendo un giro sul lungomare deserto, spingersi fino alla pineta o anche oltre, fin dove finiva la zona edificata e cominciavano i terreni incolti.
    
    Quello fece. A velocità moderatissima percorse il ...
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