Una botta e via
Data: 22/06/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
... allettante e “tacitamente eloquente” proposta sarebbe stato certamente offensivo per quella donna che, al di la dell'abbondanza di anni e di forme, non meritava proprio di essere offesa con un rifiuto e poi, diamine, Alberto non era forse venuto fin sulla costa in cerca di appagamento dei suoi bisogni sessuali?
Certo lui aveva in mente una donna forse più giovane, forse più bella, forse senza un uomo a fianco, ma da un mese di donne disponibili non ne aveva trovato nessuna , né belle, né brutte, né giovani, né vecchie, né nubili, né sposate. Quella era lì, in ansiosa attesa di una esperienza trasgressiva o di un rifiuto, combattuta probabilmente tra desideri e dubbi.
Ecco, fu lo stato d'animo della donna ad attrarre fortemente Alberto, già spinto verso di lei dalla sua fame arretrata di sesso.
Non disse altro. Mosse i suoi passi verso la donna. Le sorrise avanzando verso di lei. Non badò neppure al fatto che l'uomo gli camminava accanto, tornando anche lui verso la donna, con il solito sorriso stampato sulla bocca.
Quando fu vicinissimo Alberto disse semplicemente “Ciao”
Lei rispose “ciao” con voce da intimidita
Alberto allungò una mano e le carezzò il viso, dicendole “Ti va?”
Lei afferrò il polso della mano che l'accarezzava e rispose “Se sto qui, dovresti sapere già la risposta”.
Alberto portò l'altra mano sul fianco della donna che invece tirò sulle sue labbra la mano che le aveva carezzato il volto.
Alberto le sorrise, la fissò negli occhi, ...
... avanzò di quei pochi centimetri rimasti tra loro due e cercò il contatto fisico, dei due corpi, spingendo il proprio bacino in avanti. Sentì il seno di lei premere contro il suo petto.
La donna sentì qualcos'altro di già duro premere contro il suo ventre. Dischiuse le labbra e cominciò a giocherellare con la lingua sul pollice della mano di Alberto che ancora stringeva tra le sue mani.
Le sensazioni di quella lingua umida ed agile sul pollice vennero trasmesse dai nervi sensoriali di Alberto al suo pene. Il suo cazzo ebbe un ulteriore guizzo, si fece ancora più duro. Sentì il desiderio di essere trattato come il pollice da quella stessa lingua.
Alberto riuscì a far passare la mano libera sotto l'orlo della gonna, infilarsi tra le cosce di lei e carezzevolmente risalire verso l'alto.
L'uomo del quale Alberto si era quasi scordato suggerì “baciala, baciala”
Alberto non si curò di lui evitando di guardare per accertarsi dove fosse realmente e cosa stesse facendo, raccolse semplicemente il suo invito e avvinò la sua bocca a quella della donna che subito, come se non aspettasse altro dischiuse le sue labbra, accolse la lingua di Alberto, infilò la sua nella bocca dell'uomo e li dentro rovistò in largo e lungo come ad ispezionare tutto, tirando a sé la testa di Alberto con entrambe le mani. Alberto invece teneva la donna schiacciata di schiena contro il pino, standole addosso a peso morto, per tenere le mani impegnate in altre faccende: una a frugare nella scollatura e ...