1. Una botta e via


    Data: 22/06/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo

    ... arrivare ai grossi e turgidi capezzoli e l'altra, arrivata alla sommità delle cosce, aveva spostato le mutandina, accarezzato il morbido pelo, e stava lavorando tra le labbra umide della calda fica.
    
    L'uomo stava vicinissimo e bisbigliava tra sé brevi frasi del tipo “Che belli che siete”, “Siete fantastici”, “Si così, dateci dentro!”.
    
    Quando la donna diede ad Alberto la possibilità di respirare costui scese con la sua bocca ai seni della donna per mordicchiarle e succhiarle i turgidi capezzoli, spostando la mano che prima aveva giocato con i seni sulle morbide natiche della donna, per abbassarle le mutandine e darle dei pizzicotti, degli schiaffetti e delle carezze. La donna lo lasciò fare, e sforbiciò con le gambe per liberasi del tutto delle mutandine, La donna lo agevolò sganciando tutti i bottoni della gonna apribile sul davanti e allargando i due lembi come fossero sportelli per mostrare ampiamente la sua sensuale nudità e togliere ogni impedimento alle intenzioni di Alberto.
    
    Era davvero bella la donna, burrosa e non scheletrica, con i capezzoli che stavano su, al centro di due cerchietti rosei, il ventre appena un poco abbondante ma non adiposo e, alla sua base, una piccola macchia di pelo ben curato appena sopra la figa ben rasata. Uno spettacolo da vedere con quelle gambe leggermente divaricate come volessero invitare all'accesso.
    
    Infatti Alberto in preda ad una poderosa eccitazione cercò di piazzare il suo membro tra quelle cosce.
    
    Solo allora la donna ...
    ... lo prese da sotto le ascelle quasi a volerlo tirare su e gli disse, con voce quasi delirante “Aspetta, aspetta” e spinse Alberto leggermente indietro per potersi accoccolare davanti a lui.
    
    Fu allora che l'altro uomo liberò dall'involucro un preservativo e lo passò alla donna la quale con attenzione lo prese con le due mani, da due punti contrapposti sulla circonferenza e se lo pose sulla bocca aperta ad O; aspirò l'aria a pieni polmoni risucchiando nel cavo orale la sommità del profilattico. Così, con quella membrana tesa sulla bocca spalancata si avvicinò al duro cazzo di Alberto per far appoggiare il preservativo alla cappella e poi cominciò a spingere le labbra perché il cazzo entrasse nel preservativo e procedesse all'interno della sua bocca. Era brava anche nello srotolare con attenzione i bordi di quella sottile e preziosa guaina, man mano che il cazzo avanzava.
    
    Infilato così, con la bocca più che con le mani, il preservativo, si attardò anche a giocare con la sua bocca su quella verga inguainata. Fece roteare la lingua intorno al glande, la fece scorrere su e giù per l'asta, agitandone la punta, scese fino ai testicoli, li leccò prima di stringerli nelle mani a coppa, per tornare ad elargire un buon pompino che però interruppe troppo presto per i gusti di Alberto.
    
    Ma si fece perdonare con il suo offrirsi per la penetrazione vera e propria, a cosce ben divaricare, con la schiena spinta all'indietro, spalle al tronco, e bacino spinto in avanti. Alberto non esitò ...
«12...5678»