Mia cugina Elisa
Data: 03/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Lirica,
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
Un'estate di alcuni anni fa, un'estate come tante: sovrabbondante di furore vitale e di moti inquieti appena accennati. I roventi venti estivi conducevano seco fragranze lontane mentre il frinire di testarde cicale si sublimava a sfondo dell'erompere della stagione dei sensi. Le piante virenti all'apice del rigoglio, le acque marine riscaldate dalle cocenti irradiazioni che si riverberavano spietate sulla loro superficie cangiante. Con loro anche io sbocciavo. Affamata di vita. Come una rosa sognante. La mia pelle era di pesca, profumata di me, le labbra rosse quali fragole di stagione, gli occhi splendevano di una mistione di cromie incostanti, d'ammaliante oro sfumate. Il loro natural richiamo era il frutto dei noccioli presso le cui fronde mia madre soleva accompagnarmi. Allora come ora vivevo fresca e innocente come figlia di fata sapendo incantarmi allo spettacolo della natura tutta in amore. E di quell'amore anch'io venivo pervasa: mi sentivo già parte di un ciclo che aveva già visto quella crisalide ancora sgraziata trasformarsi in donna desiderata.Come tutte le estati mi recavo a casa di mia nonna materna, in una zona collinare non discosta dal mare. Fragranze salmastre a solleticar fantasie. Solitamente trascorrevo un paio di settimane in quel luogo dal tempo sospeso che, al contrario di quanto potreste pensare, volavano rapide, troppo rapide. La nonna mi viziava sempre stravedendo per me e, ora che ero ormai una giovane donna, fremendo d'orgoglio nel mostrarsi al ...
... mio fianco per le strade della cittadina. Adoravo stare con lei, aiutarla nelle minime occupazioni, ma soprattutto girovagare con noncuranza per la piccola città. Istintivamente ero protesa a farmi ammirare, sedurre, incantare, al contempo detestando venire infastidita e importunata volgarmente. Molti ragazzi giovani e persino qualcheduno coi capelli già bianchi, mi squadravano mettendo conto di passare inosservati, ma non osando avvicinarsi, nascondendo pensieri. Vestivo semplicemente, non così tanto da nascondere forme superbe che da pochi anni mi adornavano tributandomi estesa grazia sensuale. Indossavo semplici t-shirt o il top e sotto un gonnellino, magari dei jeans corti. I capelli spesso sciolti così che il vento languido scherzasse con loro assieme al suo fedele compagno di sensualità ricolmo: il sole, la nostra stella, ai cui raggi anelavo. Vivevo due vite parallele: una concreta e una nella dimensione del sogno. Cercavo di fonderla tra simboli di fiaba.Nel cuore della torrida estate giravo sempre scalza scatenando tensioni proibite in chi li ammirava: i miei piedi dentro belle scarpine rialzate di qualche centimetro. Avevo terminato da un bel po'la crescita, non sarei mai arrivata a 1,75, ma fermata per ventura di sorte qualche cm sotto. Sì, ero comunque simile a una farfalla che esplodeva di colori e di vita. Lanciavo sguardi inavvertitamente provocanti che oggi ammetto essere equivalsi ad altrettanti dardi di fiamma. In realtà volevo sedurre me stessa in un'alba di ...