1. Mia cugina Elisa


    Data: 03/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Sensazioni Lirica, Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... perla.Ero timida e audace al tempo stesso: da un lato avvertivo innata vergogna a sentirmi oggetto di sguardi famelici, degli altrui turbamenti ad intrecciare il mio sguardo, dall'altra, anche comparandomi alle mie coetanee, mi pareva di abbigliarmi con la massima decenza: non amavo le gonne troppo corte e neppure i top esageratamente attillati; mi davo sul viso solo un filo di trucco. Una punta di matita e, per qualche serata assieme a mie coetanee, una sfumatura di mascara e un po'di rossetto adeguato all'abbronzatura e al colore dei miei abiti e della notte che mi avvolgeva materna carezzandomi i fianchi e proteggendomi. Sì, avevo molte amichette, ma preferivo starmene lontano dai ragazzi, tranne in talune occasione quando non se ne poteva fare a meno. Non fraintendetemi: avevo da tempo cominciato a fantasticare sulle storie d'amore, sui rapporti con uomini, avevo già baciato più d'un ragazzo, ma non ero mai andata oltre. Le mie esperienze più intime si limitavano a quando, trovatami sola in casa, mi poteva accadere di spogliarmi completamente. Di qui poi giungevo persino a toccarmi gustandomi a un rapido e sconvolgente orgasmo che a volte veniva seguito a breve distanza da un altro. Era così bello: non ero adusa a quei piaceri esaltanti tanto che non li avevo ancora confessati a nessuno eccettuate due amiche, le due migliori. Mi piaceva ringraziare il mio corpo. Di essere così splendido. Quegli atti, nel mentre mi sentivo precipitare sul fondo del mare, costituivano ...
    ... riti di adorazione in officio a me stessa. Non vi nascondo che poi vivevo se non dei sensi di colpa veri e propri, almeno una sorta di vuoto. Come avessi desiderato qualcosa d'altro, e di più qualcosa d'indefinibile ed eclettico che non mi lasciasse lì sola, stesa sul letto, coi miei vestiti ai piedi della scrivania e il corpo ancora risonante dell'orgasmo che mi ero appena elargita, attendendo del respiro la quiete.Lì a casa della nonna non avevo mai pensato a darmi piacere: stavo tutto il giorno all'aria aperta, mi recavo sovente al mare con le amiche e tornavo a casa esausta anche solo per riflettere. Ammiravo tramonti fantastici e immaginavo quali disegni sfumati e arabeschi potessero disegnare i raggi morenti sul mio viso stupito da tanta bellezza.In spiaggia invece accompagnava la madre di una di quelle fanciulle. Eravamo un'affiatata compagnia: scherzavamo, ci spruzzavamo addosso acqua salmastra, c'immergevano in quella nobile distesa liquida cercando di farci scherzi reciproci sotto il velo turchino del cielo sereno, melodia sonante di un'estate serena. Talora, stanche per le nuotate, restavamo a crogiolarci sulla spiaggia assumendo una tinta epidermica simile a quella delle mulatte. I nostri suoni fusi a quelli delle onde frante e al frinire delle cicale, i colori riverberati dal sole, la leggerezza che ci pervadeva, la complicità e sullo sfondo l'orizzonte di una vita ancora tutta da inventare. Respiravamo a pieni polmoni la felicità dell'età più verde, l'attimo ...
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