1. Mia cugina Elisa


    Data: 03/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Sensazioni Lirica, Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... arrogante ma al contempo venato di accenti sconosciuti come sotto il dominio di un incantesimo assente di parole.A quelle parole restai ammutolita mentre un'ondata di calore imperioso si sprigionava dal centro del mio essere. Il tempo si distorceva in lievi frammenti d'indistinta cadenza. Mi sfiorai le guance sentendole arrossate e non solo per l'effetto solare: ero imbarazzata e a disagio. Poco dopo capii che mi sarebbe forse venuto istintivo portare la mano sul sesso: il calore del mare, la vitalità dell'estate, la visione di degradata sensualità poco discosta da me, mi stavano ottundendo i freni inibitori, ma decisi di verificare fin dove si sarebbe spinta mia cugina. Iniziò davvero a toccarsi ammirandosi compiaciuta nel riflesso dello specchio. Cercai di non guardare ma con la coda dell'occhio scorsi che indice e medio della mano sinistra affondavano dentro di lei, nella sua fessura. Con l'altra, Elisa insisteva sopra sfregandosi energicamente la clitoride con ritmo regolare. Soffocato il respiro. Il corpo di mia cugina era tutto irrigidito, talora scosso da spasmi e il suo viso contratto e visibilmente stravolto dal piacere. Capii che mi osservava da dentro lo specchio. Sospirava sforzandosi di reprimere quegli sbalzi ...
    ... incontrollati del respiro. Un confuso dibattersi attendendo delizie indicibili. Venne poco dopo con una smorfia inaudita che mi avvertì del suo potente orgasmo. Me ne dissociai noncurante.Senza alcun imbarazzo, dopo essersi ripresa, Elisa prese a parlarmi del più e del meno, quasi avesse dimenticato sia la scena precedente sia lo schiaffo della mattina.Quella sera dovetti farmi violenza per non toccarmi. C'era qualcosa di estremamente femmineo e attraente nell'averla vista provare piacere con le sua mani e poi adagiata distrutta dall'orgasmo. Quasi non lo ammettevo a me stessa ma mi resi conto che avrei voluto farle compagnia provando sensazioni indicibili nella stessa stanza. Sarei potuta andare a farlo fingendo di stare nella doccia ma non ero abituata a venire altrove che sul letto. Mi sentivo frastornata mentre la luce astrale penetrava lenta dalla finestra appena abbassata offrendomi carezze segrete. La inspiravo tra le mia labbra infantili, fiorenti anche nell'assenza di baci. Mi svegliai con una mano fra le mutandine. Il mio ventre ancora secerneva calore e rugiada quasi m'implorasse di regalarmi soffocate estasi in un fondo di precipizi. Numerose estasi. Non avrei dimenticato facilmente quel giorno che stava iniziando.... 
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