Tua, da quell'istante
Data: 10/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: BIMBA79
Lo sguardo che ogni sera rivolgeva a quel sedile, quasi sempre vuoto, non faceva altro che ricordarle quanto le mancasse quell'uomo.O quanto lo detestasse.Agata, anche quella sera, scese dal mezzo con la testa invasa da mille domande, una in particolare picchiava più delle altre, dove fosse finito quell'uomo.Percorse stringendosi al petto la stessa mantella, la stessa che lui aveva sfiorato, alla ricerca di un tepore che difficilmente avrebbe trovato per le umide e nebbiose vie di Torino.L'estate ormai era trascorsa, in qualche modo aveva sopportato il caldo asfissiante, asfissiante come il ricordo di quel famelico bacio.Non ne stava uscendo Agata, non si dava pace.Da quella sera non lo vide più, nei giorni seguenti lo cercò a ogni fermata, lo vide nei vestiti di sconosciuti che non erano i suoi, anche lui era uno sconosciuto alla fine, ma questo a lei non bastava.Non conosceva nemmeno il suo nome, la sua età, non sapeva se vivesse o avesse mai vissuto in quella stessa città, forse troppo grande per incontrarsi ancora, si diceva.Si dava alibi, lei sprovveduta e testarda, lo cercava ancora in un'illusione che non la facesse sentir patetica.Le sue amiche non sapevano e non capivano, troppe sere chiusa nel suo appartamento, campava scuse per non uscire, era diversa, depressa forse, no, Agata si era innamorata, e faceva fatica ad ammetterlo anche a se stessa.Impulsiva fino al midollo, e con l'animo alla continua ricerca di conferme, sopravvisse solo per le emozioni che ancora, ...
... dopo mesi di assenza, battevano in lei. E quasi ogni sera, nella luce soffusa della sua stanza, il viso stravolto da notti insonni cercava tra le parole che lui, lui in un'altra camera da qualche parte in quella stessa città, o forse in un'altra regione o addirittura stato, continuava a pubblicare sul suo blog con una regolarità quasi maniacale.E lei come una piccola ingenua tra quei racconti cercava tracce di lui, di loro.Finendo a godere delle fantasie di quella mente perversa, devastata dalla gelosia di saperlo con chissà quale donna, una volta in macchina sul lungomare, la volta dopo nell'appartamento di quest'ultima.E lei, Agata, sognava di essere tra le sue braccia, e mentre con le dita mimava il piacere sul suo corpo invocava la sua presenza.Promettendo a se stessa che quella volta sarebbe stata l'ultima, per poi la notte successiva venir meno alla promessa, tra ansimi e gemiti che si mischiavano alla frustrazione di far l'amore con un fantasma.Si era convinta che lui avesse scritto per lei, accecata dalla sua stessa mente, per mesi ferma su questa folle idea, vinta dal suo desiderio godeva di lui, con lui, per lui.Fino ad addormentarsi esausta su quel letto che era diventato, inesorabilmente, il loro.A distrarre Agata durante le giornate, c'era la piccola biblioteca, un amico del padre l'aveva accolta come una figlia. Una mansione semplice ma che le dava soddisfazione e soprattutto l'opportunità di sostentarsi da sola.Un ambiente intimo, calmo e silenzioso, amava quel ...