Compleanno speciale
Data: 25/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... faceva a saperlo?). Sopra, una semplice candelina senza l’indicazione degli anni (bontà sua). Quando la spensi con un soffio mi sembrò che una pioggia di stelle luccicanti scendesse su di noi. Brindammo a champagne.
La serata fu talmente bella che avevo dimenticato tutto: il perché ero lì, perché con lui. Quando risalimmo in macchina, però, mi resi conto che tutto stava per finire. La favola, il principe azzurro, il cielo stellato, la luna che si rifletteva sul mare. Tutto.
“Vieni da me?”. La sua voce mi lasciò di stucco.
“Che vuoi dire? Non mi sono spiegato bene quando ti ho contattato? Io non posso…”
“Si, ok, ho capito. Adesso sono fuori servizio, quindi decido io cosa fare. Mi sei simpatico, ti trovo una bella persona ed inoltre mi piaci. Si, è così, a me piacciono gli uomini maturi ed intelligenti come te, quindi da adesso in poi sarà tutto gratis” e sorrise.
“Dici davvero!?”. Non potevo credere a quello che sentivo.
“Però ad una condizione”.
Lo sapevo che c’era la magagna. “Quale?” Cambiò linguaggio, da gentile che era stato fino a quel momento.
“Sarai tu ad essere la mia puttana. E’ tutta la sera che mi ecciti, da quando ti ho visto. Senti”. Prese la mia mano e se la mise sulla patta gonfia. Potevo sentire bene la mazza dura sotto la stoffa.
“Anche sentirti parlare mi eccita e adesso voglio scoparti e farti strillare. Sarai la mia troia. Mi hai detto che nella vita hai preso tanti cazzi, anche due insieme, beh non ti sarà difficile farti ...
... sfondare dal mio cazzo”.
Glielo palpai. Era enorme. “Invece ho paura di si… ma saprò risolvere il problema”. Ridemmo. Prese la mia testa con una mano ed avvicinò la sua bocca alla mia per un focoso bacio. Fu così ardente che mi sciolsi tra le sue braccia. Fu un bacio lunghissimo, lì, nel parcheggio del ristorante, rischiarati dalla luna, col rischio che qualcuno ci vedesse. Non ci pensammo proprio. Non ce ne importava niente.
Partì subito dopo. Io non gli tolsi la mano dalla patta nemmeno per un attimo. Volevo che fosse subito pronto all’uso. Pensavo di aver toccato il cielo con un dito, invece stavo toccando qualcosa di più ‘terreno’. Quando arrivammo a casa sua, in un attimo eravamo completamente nudi, eccitati come ricci (sarà stata colpa delle ostriche?).
Lui seduto sul bordo del letto, a cosce spalancate. Io inginocchiato davanti al suo totem a rimirarlo. Guardavo lui ed il suo cazzo, il suo cazzo e lui. Bello, massiccio, pelosissimo, maschio. Mi prese la testa con le due mani e me l’avvicinò al suo asso di bastoni.
“Che aspetti, puttana? Fammi vedere come sai fare i bocchini”. Aprii la bocca e me lo schiaffò dentro, dandomi il ritmo. Se lui aveva l’asso anch’io avevo buone carte e non bleffavo. Tirai fuori tutta la mia esperienza e gli (mi) regalai il miglior pompino della mia vita.
“Cazooo, si che ci sai fare!” e si staccò lasciandosi andare indietro e poggiandosi sui gomiti. Quando sentivo che stava per venire lasciavo la cappella per passare a leccargli i ...