1. Secrezioni: "Riflessioni a margine"


    Data: 04/08/2021, Categorie: Tradimenti Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... quotidiana, quindi tutt'al più essa è un precetto, e pertanto ha un valore di regola generale ma non certo di principio universale, il che gli consente eccezioni. Dunque, secondo il mio amico Kant, Veronica viola una regola generale, se proprio le si vuole addebitare una colpa, una regola che in effetti non abbiamo definito e concordato insieme, in quanto l'abbiamo data per scontata, per acquisita secondo una moralità catto-borghese di cui, al di là del nostro modo di pensare e di vivere, abbiamo interiorizzato norme e schemi comportamentali. Norme e schemi comportamentali che sono il viatico attraverso il quale si trasmette un sistema di potere finalizzato al controllo. Mi accendo un cannone, seguendo il filo di quest'ultimo ragionamento, mi stendo sul divano e sbuffo il fumo verso l'intonaco scrostato del soffitto. Potere che non vediamo – proseguo -, che non ci si pone davanti guardandoci in tralice e sfidandoci a reagire per poi schiacciarci sotto la sua superiorità, bensì che ci attraversa come un fascio, dice Foucault, sedimentando in noi germi che allignano nella nostra coscienza e inducono lo sviluppo di forme di interiorizzazione del controllo stesso. Non abbiamo più bisogno di un controllore, in parole povere, perché siamo diventati noi i primi controllori di noi ...
    ... stessi, in conformità a quelle norme regolatrici che ci pervadono da più parti e ci performano. E questo sistema funziona ed è attivo in ogni settore in cui è coinvolto l'individuo. L'anarchia sessuale di Veronica, in tal senso, può essere intesa come una forma di resistenza, di controcondotta rispetto alla norma che si vuole acquisita per produrre un agire regolato, osservabile e, pertanto, controllabile. Spengo la cicca, valuto la tenuta della mia conclusione e l'alibi fornito alla mia signora - e, in definitiva, a me stesso -, chiudo gli occhi e resto in ascolto del mio respiro, che sembra aver riacquistato la sua regolarità. Cosa provo adesso? Tirate le somme, ciò che sento in questo momento è il morso di una gelosia feroce, sebbene anestetizzata dall'hascisc e dal prontuario filosofico cui sono ricorso. Anzi, più che gelosia è invidia. Invidia per quei corpi sudati e ansimanti, quelle mani avide, quei cazzi venosi e gravidi di desiderio che hanno goduto di Veronica e del suo tempo, a me sottratto. E provo anche rabbia. Una rabbia cieca, che mi monta dentro come albume e che mi urtica lo stomaco. Rabbia non nei confronti di Veronica, però, né per me stesso. Alla fine, sfiancato da queste elucubrazioni, mi addormento e scivolo in un gorgo appiccicoso, senza luce e senza pena. 
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