1. Il venditore di borse-il secondo incontro


    Data: 21/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: MariaLuisa

    ... stanza quattro sgabelli, non tanto alti, dove ci invitarono ad appoggiarci con i gomiti. Compresi la malandrina idea di mio marito: in questo modo i nostri culi e le nostre fighe si mostravano aperti e disponibili…all’uso, senza trascurare le nostre bocche, ad altezza di cappella!
    
    Sorse subito un problema, perché Jasmine osservò che, in quella posizione, la sua verginità era a rischio, visto che sarebbe bastato un niente ed il suo prezioso fiore da portare in dote al futuro marito si sarebbe…appassito. Detto fatto, provvidi con dell’ovatta, che inserii tra le grandi labbra della figa di Jasmine: in questo modo un cazzo distratto avrebbe trovato un solido ostacolo e la sua verginità era così protetta.
    
    Io mi misi subito in posizione e chiamai a me Youssef: il suo cazzo ciondolava lungo le sue cosce, come il batacchio di una grossa campana, con al vertice la sua enorme cappella rosea, simile alla “cipolla” che sormonta i campanili in Austria e Germania. Pensai con un brivido quando quell’enorme cuspide avrebbe violato le mie carni morbide, ma volevo sentire quell’enorme mazza dentro di me. Gli infilai un profilattico XXL, quindi iniziai a spargere il lubrificante sulla punta e lungo tutta l’asta del cazzo rivestita dal lattice del preservativo, quindi chiesi a Youssef di fare lo stesso su di me: egli cominciò a spargere generosi dosi di lubrificante sulle mie grandi labbra e poi all’interno della figa: le sue lunghe dita mi davano una sensazione strana, in attesa delle ...
    ... sue carni poderose. Quindi passò a lubrificarmi il buco del culo, solleticando il mio sfintere con la punta delle dita, ed introducendo il suo pollice in profondità per lubrificarmi anche all’interno. Quando ebbe finito, mi diede uno schiaffo su una natica e mi ordinò di mettermi bene in posizione. Ubbidii subito ed appena distesami sullo sgabello, sentii la mia figa e il mio sfintere dischiudersi, come due fiori in cerca di un pistillo che li fecondasse. Immediatamente sentii le mani di Youssef posarsi sulle mie natiche e quindi la sua enorme cappella posarsi sulle mie grandi labbra e quindi forzare l’ingresso della mia figa: mi sembrò che la vagina si aprisse in due. Il suo cazzone premeva per entrare, la sua enorme cappella però faticava a trovare spazio, ma poi con un colpo secco egli spinse la boccia che era la sua cappella all’interno della figa, seguita da tutto il suo cazzo duro e teso come un randello. Ben presto egli arrivò in fondo alla figa e cominciò a toccarmi con forza la bocca dell’utero, la sua cappella grossa e rotonda premeva quasi spasmodica sul mio più intimo essere, dando inizio ad un godimento che andava via via crescendo, fino a diventare quasi insopportabile. Lui era grosso e lungo, ma a me sembrava non bastare, ne volevo ancora ed ancora, e di più… Allungai le mani dietro di me, gli presi le natiche e così lo attirai verso di me, sempre più dentro di me, finché non sentii il suo scroto battermi sulle natiche, a ritmo con le spinte che egli dava dentro ...
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