1. Moglie confessa......continua la nostra perversione.


    Data: 28/08/2021, Categorie: Tradimenti Autore: deriva1968, Fonte: Annunci69

    ... masturbando. La zoccola gemeva, era partita: “ Certo, non sono certo guarita in una seduta, è proprio un bell’uomo , pensa che fa le gare di triathlon”. Facemmo di tutto e io venni nella sua bocca. Lei, credo, venne almeno tre volte!
    
    Il giorno della seconda seduta la salutai al mattina con una battutaccia: “Cerca di farlo eccitare”. Lei come al solito rispose secca: “Stronzo”. Io le dissi: “ Non voglio che tu te lo faccia, inteso? E solo che mi piace fare l’amore con te al modo nostro”.
    
    La sera a cena vidi che era un po’ strana, non vedevo l’ora che rimanessimo soli per farmi raccontare.
    
    Quando finalmente fummo soli vidi che lei aveva le lacrime agli occhi: “Amore cos’è successo? Ti ha fatto rielaborare qualche vissuto doloroso?” Lei praticamente piangendo: “ Sono una zoccola, questa è la verità. Amore tu non mi meriti”. Io basito: “ In che senso?
    
    “Nel vero senso della parola!” disse lei. “Raccontami cos’è successo?” risposi preoccupato.
    
    “Dopo la seduta nella quale avevo affrontato in profondità i nostri problemi, si è offerto di offrirmi un caffe’ , in quanto colleghi, al bar sotto il suo studio. Dopo averlo bevuto mi sono accorta di essermi dimenticata in studio la sciarpa a siamo risaliti. Li ha iniziato a parlarmi di Remo, di quanto fossero amici e che lo aveva visto il giorno prima.”. Fece una pausa e io dissi: “ Oddio cosa mi stai raccontando. Nooo.”
    
    Ma la mia mano era già in contatto con il mio uccello. Sospirando continuò: “ Entrati nello studio ...
    ... salutammo la segretaria che stava andandosene lascandoci completamente soli. Lui mi disse se poteva andare in bagno a mettersi la tuta per andare poi a fare una corsetta e poi sarebbe ridisceso con me. Io rimasi da sola in studio. Vidi i suoi appunti e non riuscì a trattenermi, apri il fascicolo e inizia a leggere. Il bastardo mi chiamava la “puttana borghese” e in un angolino c’era scritto e sottolineato il nome REMO. Ebbi un sussulto, ero incazzattissima e provavo vergogna. Evidentemente Remo si era confidato con il collega amico. Chiusi il fascicolo a mi sedetti sul divano. Lui rientrò e ti devo dire che la tuta metteva in evidenza un grosso volume in mezzo alle sue gambe.” Io vedevo nero, con un filo di voce le dissi “ vai avanti” .
    
    Lei riprese “ Mi accorsi di essere anche diventata rossa in viso. Lui si sedette di fianco a me e mi chiese se andava tutto bene. Io le dissi che avevo letto i suoi appunti….. . Lui tranquillo mi disse che aveva già capito tutto di me, di non dare importanza alla terminologia volgare dei suoi appunti tanto li leggeva solo lui; io avevo una particolare patologia simile alla ninfomania: se venivo approcciata con decisone la mia volontà veniva sopraffatta dal desiderio e che il mio atteggiamento “staccato” era un autodifesa inconscia che mi ero creata apposta. Io le risposi che non era affatto vero” .
    
    Il mio pisello era di marmo, le sfilai il pigiama e le mutande, le infilai un dito e gli misi il cazzo in mano e dissi “non so come andrà a ...