1. Complice il torrente


    Data: 19/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: Dapper, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... che ti appartengo e dovrò correre da te ogni qual volta ne senti il bisogno dissi ironicamente.
    Rispondendomi anche lui con ironia disse: non sarà proprio così ma mi piacerebbe poterti chiamare e vederti, a te no?
    Ma si, perché no risposi, solo che preferirei farlo nel letto di un Motel e di Sabato, così avrei la domenica per riprendermi.              
    E con la donna che frequenti quando ci vai? 
    Di solito ci vediamo il Sabato pomeriggio, ma se vengo con te troverò una scusa per lei e conoscendola so che ci rimarrà male, ormai scopa solo con me perché da tempo il marito ha problemi ha problemi d’erezione e lei è una che senza il cazzo non sa stare, andrebbe bene per te che sei instancabile.
    Se ci vai insieme vuol dire che è una bella donna, hai una foto?
    Presi il cellulare e nella galleria scelsi delle foto sue e glie le mostrai.
    Ma è una gran bella donna disse, ma quanti anni ha, pensavo fosse vecchia.
    Ha 42 anni ed è senza figli, scelsi alcune foto fatte in motel dove si vedeva nuda stesa sul letto o in bagno con la giarrettiera, rimase a bocca aperta.
    Be disse, se non ti offendi questa qui me la scoperei a raffica.
    E a lei aggiunsi, piacerebbe moltissimo visto che starebbe tutto il giorno a farsi scopare. 
    Ma dici che verrebbe anche con me?
    Certo risposi, garantirle sanità, serietà, pulizia e segretezza non ci sono problemi, te l’ho detto per scopare non ha limiti.
    Va bene disse, vedremo uno di questi Sabato di organizzare, mi mostrò il cazzo semi duro e ...
    ... disse che aveva ancora voglia di me.
    No dai, sono sfinito, non ce la faccio. Lui mi guardò deluso e m’intenerì, glielo presi in mano e abbassandomi glielo presi in bocca. 
    Era una forza della natura e dopo un attimo gli venne ancora duro.
    Vedi come mi ecciti disse, è incredibile, dai facciamolo un ultima volta, non lasciarmi andar via così.
    La sua supplica ottenne il risultato da lui sperato, va bene dissi però questa volta devi metterti tu steso sulla schiena.
    Gli feci un lungo pompino e quando lo sentii eccitato e pronto lo insalivai per bene, poi insalivai anche il mio ano e una volta fatto mi misi sopra a cavalcioni, presi il grosso cazzo con la mano e lo puntai sull’orifizio, mi era venuta una voglia incredibile di sentirmelo ancora dentro e mi poggiai sopra.
    Quando la cappella fu ben posizionata sentii la cappella ben posizionata sullo sfintere rilassai i muscoli e mi lasciai andare.
    Non fu difficile resistere al dolore quando la corona della cappella arrivò in prossimità del muscolo interno dello sfintere, sentii una fitta lancinante ma conscio che una volta superato sarebbe passato mi lasciai andare e mi sentii trafiggere.
    Mi asciugai le lacrime e restammo tutti e due fermi fino a quando non sentii più dolore, così prova lentamente a scendere col culo fino a che mi trovai seduto e totalmente impalato sopra lui. 
    Poggiai i miei palmi sul suo petto iniziai a muovermi.
    Mi piaceva quella posizione perché potevo gestire i movimenti e  muovendomi a mio piacimento ...
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