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dana femmino sottomesso
Data: 20/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: zebdana, Fonte: RaccontiErotici-Club
... capezzoli eccitati e il Clito eretto disse vergogna porcellina ti piace il sesso. Ti insegnerò a godere solo quando voglio io e chi sono io? Il io padrone risposi arrapata. Ami strizzò i capezzoli finché urlai. Shcht non ti ho permesso di urlare, Ora ti strizzo ancora e tu menati il Clito. Lo farai finché vieni e poi troietta ti mangerai la tu sborra. Basto poco e venni abbondantemente per la seconda volta nella mia mano e ingoiai la mia broda. Ormai i miei capezzoli sembravano ciliegie. Allora mi disse ti punirò e mi dette 50 colpi con un righello su ogni capezzolo tenuto alto dalle mani facendomi contare poi 50 colpi leggeri sui coglioni poi altri 50colpi sui capezzoli. Mi vergognavo ma venni di nuovo sporcando il pavimento di marmo. Vergogna sei una tria schiava. Piegati culo in aria, tirati forte i capezzoli mentre ti punisco. Le mani forti che amavo mi sculacciarono a lungo finché non solo le natiche ma anche il buchino urlarono di dolore. Avevo il contorno del buchino gonfio come le labbra a canotto di una puttana. Intanto mi insultava froscetto femmina troietto succhiacazzi femminuccio da quattro soldi. Sentendo la voce gridavo sì! si! padrone e venni ancora. Ero sfinito. Allora mi portò sul letto e mi fece mettere a cavalcioni sul suo grembo. Mi bacio con infinita dolcezza e carezzo le tettine straziate. MI chiese di ungergli il cazzo con olio profumato e mi fece accovacciare su di lui in modo che la punta della sua enorme virilità poggiasse sulla rosellina del ...
... buchino. stando cosi con le mani giocavo con i suoi capezzoli mentre il peso del mio corpo poggiando sulle gambe permetteva al suo membro di penetrarmi. Me lo sentivo scivolare dentro ma dopo entrata la enorme cappella si fermò. Sentivo il mio buchino fremere nell’attesa. Poi lui mi prese per le spalle e dolcemente piano piano mi spinse giù. Tenendomi per le ascelle mi alzava e poi spingeva giù con ritmo costante facendomi sentire la cappella fino allo stomaco. Sempre più veloce mentre io dimenavo il culetto perché tutto dentro il mio culetto sentissi le dimensioni. Mi diceva parole d’amore e io assaporavo la durezza e grandezza del suo cazzo. L’anello del mio buchino sentiva ogni nodo muscoloso di tendini e vene mentre mooolto lentamente mi penetrava. Dopo un tempo infinito di dolore e godimento capii che era entrato tutto. Mi dette un colpo vigoroso e urlai. Ma di gioia; mi aveva sverginato ero veramente sua. Mi abbandonai fra le sue braccia offrendo la mia bocca ai suoi baci. La sua lingua mi cercava, le sue mani mi impastavano le tette il suo membro entrava e usciva sempre più velocemente. Lo sentii diventare ancora più grande, la cappella gonfiarli e mentre lui mi stringeva forte venne dentro di me. Fu come un ruscello che impetuoso uscisse dalla sorgente e mi gonfiasse. Urlai per il dolore e piansi per la gioia. Mi aveva fecondato. Ora veramente ero la sua sposa schiava puttanella e troietta maschia. Riposò dentro di me finché il membro si smosciò. Lo feci rinvenire ...