1. Marina coi tacchi


    Data: 18/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: JoeSex, Fonte: Annunci69

    ... Marina.
    
    “Non sono in parcheggio, ho avuto un piccolo contrattempo. Ci vediamo direttamente a casa tua. Ho il navigatore, mandami l'indirizzo esatto.”
    
    “Va bene, allora ci aggiorniamo dopo” - le scrissi.
    
    Poco più tardi un secondo sms: “Mi spiace Joe, non riesco a venire stasera. Domani pomeriggio ci sei?” - domandò -
    
    Qualche attimo di pausa e di leggero sconforto e la mia risposta non si fece attendere: “Ok per domani pomeriggio. Alle 17 a casa mia?” - chiesi diretto -
    
    “Perfetto, ma mi trattengo solo un paio d'ore.”
    
    “Ok, a domani. Buona serata...”
    
    Ci salutammo così con l'amaro in bocca per aver rinviato un incontro a lungo atteso. Ma in fondo si trattava di aspettare solo un giorno, e 24 ore passano in fretta.
    
    Il giorno seguente ero a casa di riposo. Passata l'ora di pranzo cominciai a sistemare la casa per renderla un po' più accogliente, controllai di avere un caffè dal gusto deciso in dispensa, misi in ordine la mia camera. Non feci alcun tipo di programma in verità, come avrei potuto farlo, difficile giocare con l'imprevedibilità di Marina. Così arrivarono in fretta le 17.00 e me la trovai in auto fuori dal cancello. Le aprii, entrò parcheggiando in fondo al vialetto. Scendendo intravidi già il tacco vertiginoso e la sua gamba lunga che si stendeva a terra per poggiare il primo passo. Vestitino leggerissimo estivo, corto e con una scollatura grande sulla schiena. Le unghie dei piedi smaltate di un rosso fuoco, i capelli in ordine, e la bocca ...
    ... contornata di rossetto vivo.
    
    La invitai ad entrare e fu subito passione. Ci abbracciammo senza nemmeno parlare. La mia bocca si incatenò alla sua per diversi minuti, i nostri ansimi si fecero sempre più caldi e rumorosi. Mi afferrò le mani portandole al culo. Così non feci pregare e presi a massaggiare con delicatezza mentre la mia lingua scovava interessi e paure nelle sue profondità. Si voltò all'improvviso, sollevandosi il vestitino, si sfilò da sola il perizoma e si chinò poggiando le mani sul tavolo in legno inarcando la schiena. Era un invito esplicito a leccare la sua fica umida e profumata.
    
    Mi inginocchiai rapidamente e poggiai la bocca tra le sue chiappe turgide e rosee.
    
    “Leccami bene Joe, fammi sentire la tua lingua tutta dentro” - implorò a basa voce -
    
    “Più in fondo, più forte, dai Joe” - continuò a dire -
    
    A quel punto infilai due dita passando sulle grandi labbra, fermata sul clitoride pieno e gonfio. La sentii gemere a lungo, fino a quando mi chiese: “ Scopami adesso”
    
    Rimase dandomi le spalle con la schiena inarcata e la fica pronta ad accogliermi. Uno spettacolo difficile da raccontare. Tirai fuori il cazzo duro e con la punta entrai leggermente dentro di lei.
    
    “Avanti Joe, che aspetti, non farmi soffrire, scopami!” - mi pregò seccata -
    
    “E' quello che vuoi Marina?”
    
    “Si non farti pregare ancora!” - mi disse ancora più seccata -
    
    Entrai in lei con delicatezza, il primo colpo fu dolce e profondo.
    
    Intanto il caffè era pronto da un pezzo, e il ...
«12...5678»