Gli ammutinati del bounty
Data: 19/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... chiara. Va bene?”
Stavolta ero senza fiato, ma riuscii a dirgli di si.
Si mise dietro di me e mi colpì con tutte le forze.
“Sette!” urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
“No, schiavo… hai appena detto che le frustate che ti ho dato prima erano troppo leggere, perciò ricominciamo. Questa era la prima!”
Non potevo credere alle mie orecchie, ma credetti alla mia spalla, quando giunsero la seconda, la terza e le altre fino a sei. Gridavo il numero, mi agitavo, scalciavo, tentando di muovere le caviglie legate. Il sudore cominciò a scendermi dal capo e sul torace. Dopo l’ultimo colpo gli vidi lasciare la frusta e prendere la macchina fotografica. Mi fece una serie di foto da tutte le parti, con il flash cui doveva cambiare la lampadina ad ogni scatto. Poi riprese la frusta.
“Sei pronto?” chiese “Ti faccio abbastanza male o vuoi che te ne dia di più forti, schiavo? Credo che dovrei, o no? E non gridarmi di smettere… lo sai che non puoi!”
Lo guardavo, ma non avevo il coraggio di aprire la bocca. Poi la cosa si fece davvero dura, difficile, perché lui mi colpì altre sei volte sulla spalla che ormai era madida di sudore, arrossata e dolorante, mentre io mi contorcevo, cercando di prevenire i colpi.
Ne avevo già prese dodici e stavo piangendo per il dolore. La mia eccitazione era vicinissima al punto in cui non l’avrei più controllata e sapevo bene che dopo essere venuto avrei cominciato a piangere davvero, pregandolo di smettere e di slegarmi, perché il ...
... dolore era insopportabile. Sapevo tutto questo e sapevo che non doveva accadere, ero certo che stava per succedere. E non doveva.
Con la coda dell’occhio lo vidi sollevare la frusta, protessi la spalla come potei e invece lui mi colpì sul sedere.
Tredici, quattordici, a quindici ebbi il mio orgasmo. Piangendo, urlando come un animale che viene sgozzato, bagnai la pezza di cotone che non conteneva più la mia erezione. Lo sperma, non ne avevo mai prodotto tanto, mi colò lungo la gamba. In mezzo a tutte le sensazioni, al dolore che provavo sulla spalla e sul sedere, colsi il lento gocciolare del mio liquido seminale sulla coscia, poi mi resi conto, con dolore che ero appeso per i polsi, perché le mie gambe avevano completamente ceduto.
“Cazzo!” fece lui “Avevo letto che quando si è frustati l’orgasmo è più violento, ma… non immaginavo che fosse così, e io stesso non ho mai provato niente del genere!”
Si avvicinò ad accarezzarmi il sedere, io ansimavo e speravo con tutto me stesso che mi dicesse ‘adesso basta, schiavo, ti libero, è stato bello? ti è piaciuto?’, ma non lo fece.
“Le prossime cinque saranno molto peggio per te…” disse, togliendomi ogni speranza “ma devo dartele, lo sai, è la regola e tu l’hai accettata!”
Ero sconvolto, ricominciai a piangere, ma mi morsi la lingua per non parlare. I miei occhi gli stavano certamente chiedendo di liberarmi, ma gli occhi non entravano nel nostro accordo e lui non fece segno di essersene accorto.
“Togliamo questa ...