1. Gli ammutinati del bounty


    Data: 19/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    ... Mi fissa e nel suo sguardo colgo desiderio, attesa, timore, ma soprattutto eccitazione lo guardo davanti e vedo che ce l’ha già duro. Anch’io sono nelle stesse condizioni. Sborrare in spiaggia stamattina non è servito a niente a tutti e due, vedo. Lo guido velocemente per le stradine della città vecchia fino al portone di casa. Ci arriviamo senza incrociare nessuno che ci conosca.
    
    Lo porto in cantina che è grande e profonda. Mio nonno dice che fino a un secolo fa era un magazzino per il grano. L’ambiente ha le pareti di pietra e in parte è scavato nella roccia.
    
    Con la scusa di fargli provare dei vestiti da schiavo, lo faccio spogliare. Quando resta solo con gli slip vedo che l’uccello punta diritto in avanti, quindi mi convinco ancora di più che gli piace quello che stiamo facendo. Anche la mia erezione si fa sempre più difficile da contenere.
    
    Quando voglio abbassargli anche le mutande, ha un moto di reazione e si allontana. La butto sullo scherzo e lo minaccio di legarlo, ma lui si fa davvero legare le mani.
    
    Quando entriamo nella grotta, che io chiamo la mia segreta, resta affascinato da ciò che vede, soprattutto dal palo del vecchio argano. Balbettando mi chiede se è quello dove mio padre mi fa quelle cose ed io, per non ridere, abbasso gli occhi e dico di si. Poi vedo che rabbrividisce e vuole sapere se ho intenzione di legare anche lui al palo.
    
    “Certo!” lo rassicuro e lui tira un sospiro di sollievo, vedo che è contento “Ti legherò per i polsi e ...
    ... poi sarai frustato…” gli dico e lo guardo per capire se è d’accordo “Faremo come fa mio padre con me” butto là.
    
    “Si… ti prego, voglio essere… frustato!” mi dice ispirato, con gli occhi che gli brillano “L’ho sempre desiderato!”
    
    Allora gli spiego certe regole: lui non lo sa, ma sono perfezionamenti che ho apportato alle mie fantasie nelle innumerevoli volte in cui ho immaginato ciò che avrei fatto quando avessi trovato la persona giusta. Altre regole discendono dall’esperienza diretta, perché qualche frustata me la sono data anch’io.
    
    “Prima di tutto se incominciamo, dovremo finire, non ci sono scuse! Sei d’accordo?”
    
    “Si!”
    
    “Poi dobbiamo decidere quante frustate dovrò darti. E tante te ne darò, non una di meno, forse qualcuna in più!”
    
    Fa di si con la testa, ma non capisce.
    
    “Perché, se mi chiedi di smettere mentre ti sto dando le frustate per cui ci accorderemo, io te ne darò il doppio di quelle che non ti ho ancora dato. E per giunta ti imbavaglierò per consentirti gridare e poi ti benderò, così sarà peggio, perché non saprai mai quando arriva il colpo e ti farà più male. Va bene?”
    
    Mi guarda e non parla. È un po’ spaventato.
    
    “Allora?” insisto.
    
    “Si.. si, va bene!”
    
    Si vede che è eccitato e che ha voglia solo di cominciare, ma io devo seguire tutto il rituale che ho stabilito.
    
    “Scriveremo sul muro quanti colpi dovrai ricevere, per evitare discussioni…” spiego.
    
    Gli indico il muro su cui ci sono un sacco di numeri, ma hanno un’infinità di ...
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