La ragazza del mio amico
Data: 21/01/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: setiprendo222
... pranzo, a che ora staccassi dal lavoro, se ero in città quel fine settimana perchè aveva una commissione da fare...
Pranzammo assieme un paio di volte, le diedi un passaggio una, ma per il resto evitai. Una parte di me in realtà cominciò a pensare che questo comportamento cominciasse a diventare un po' troppo espansivo, ma diedi la colpa al suo doversi sempre sentire gentile con tutti, ma non potevo nascondermi che l'avere a che fare con Sara senza il suo ragazzo di mezzo cominciasse anche a stuzzicarmi. Dopo qualche giorno la moretta mi chiese il grandissimo favore di accompagnarla ad un concerto, dato che Michele sarebbe stato via per lavoro tutto il weekend per una fiera in centro Italia, ma lei ci teneva tanto e non voleva andarci da sola...
Tirai la cosa un po' a lungo, poco propenso a fare da balia tutto il tempo a Sara per conto di Michele, ma dopo un paio di giorni scrissi un messaggio perentorio a Sara che non ammetteva repliche sull'ora e il luogo dell'incontro, e il suo "non vedo l'ora! ;) " mi provocò una subitanea eccitazione. L avrei vista da sola, e non per un panino ad un bar, ma in una di quelle serate per cui buttava tonnellate di foto sul suo profilo internet, di minigonne aderenti e succhiate di drink, ed ero sinceramente curioso...
La sera del concerto passai a prenderla in auto: pessima idea per il posteggio vicino ad un locale, ma il tempo estivo prometteva acquazzoni considerevoli. Sara si era decisamente messa in tiro: tacchi vertiginosi ...
... che le alzavano il culetto, fasciato stretto in una minigonna nera, e sotto una specie di maglioncino legato in vita si intuiva chiaramente un vestito corto dello stesso colore, con una scollatura da urlo nonostante le poche rotondità. Il tutto condito da due orecchini a cerchio sotto una massa di capelli ricci scuri considerevole, vaporosa e profumata, braccialetti e ninnoli vari.
"Ma come siamo eleganti stasera!" dissi con il tono più cordiale e onesto che potevo mentre scendevo dall'auto e le davo un bacio sulla guancia. Lei ringraziò e commentò la mia camicia e i jeans lievemente attillati.
"Non posso sempre vivere in felpa e t-shirt!" dissi facendola salire in auto e andando al posto di guida, mentre rideva. "Mi sembra giusto... E poi ti stanno bene, hai un bel fisico!" commentò lei in maniera innocente, ma con effetti intimamente interessanti.
Cenammo in un posto che viveva solo della sua vicinanza alla statale con una pasta allo scoglio di una certa decenza, e una bella bottiglia di rosso carico: abituato a vederla adorante il suo Michele, o a parlare di qualche cosa di lavoro con un panino in mano, temevo che con la silenziosa Sara avremmo avuto parecchi momenti imbarazzanti, e invece la ragazza era felicemente loquace, forse parlando a quel tavolo più di tutti gli anni che ci conoscevamo.
Arrivammo al locale stranamente in fretta, e incredibilmente trovando pure un posteggio comodo. Quest'accoppiata quasi inedita ci diede non solo il tempo di entrare con ...