La ragazza del mio amico
Data: 21/01/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: setiprendo222
... Succhiava, inumidiva con la lingua, e ogni volta che tornava all'assalto ne prendeva un pezzettino di più, in un ritmo ed in velocità deliziosamente crescenti, mentre il corpo si muoveva sinuoso, mostrando quelle cosce lisce divaricate e quel culo da urlo che ondeggiava, mantenendola in equilibrio. Sospirai, mentre il mio cazzo pulsava più forte, e Sara si leccò le labbra, per cambiare decisamente ritmo: le sue labbra aderirono forte alla cappella, e scivolarono adese alla mia asta, percorrendo ogni singola vena in rilievo, fino al mio inguine. Sentii il suo naso quasi freddo a confronto con il calore della sua bocca toccarmi la pelle, e le sue mani massaggiare i testicoli gonfi.
Per un secondo pensai di fermarla, se avesse continuato così intensamente non avrei resistito molto, con il cazzo in tiro fin da prima di cena che non aspettava altro che esplodere, ma lei si staccò con un forte risucchio, mi guardò, afferrando la cappella con i denti appena appoggiati e incarando le sopracciglia, in un gesto di minaccia ben poco efficace "Fai la brava..." le dissi con un sorriso. Di reazione, come la più vogliosa delle troie lasciò la presa e si sbattè il pene sulle labbra strette a cuore tre o quattro volte, mugolando, e cominciando a leccare l'asta con foga, mentre la mano iniziava a segarmi con un bel ritmo sostenuto, alternando questo trattamento a repentini affondi con le labbra calde che si facevano scivolare tutta l'asta fino alla base, estraendo il cazzo con forti ...
... risucchi. L'unico suono era quello dei nostri sospiri, dei suoi risucchi crescenti, e dei braccialetti di lei che tintinnavano. Mi fece impazzire e desistere da ogni intento di fermarla.
La ragazza di Michele , quella che era sempre educata, cortese, carina e gentile, che lo guardava come se fosse un angelo in terra, quella che se proprio era incazzata con una collega la definiva al massimo "deficiente", era accovacciata come un animale nel mezzo del corridoio di casa mia, impegnata a deliziarmi con una delle fellatio più intense, come una ninfomane privata del piacere troppo a lungo. Era sfrenata, e quando staccò la bocca dal mio sesso sorrise, miagolando un "Sto facendo la brava?", non riuscii a trattenermi dallo spingerle dolcemente il viso dove stava prima, incitandola a farmi sentire come potesse essere ancora meglio. Mugolò in tono decisamente soddisfatto del trattamento, e cominciò ad agire solo di bocca, era un inferno caldo e umido, le sue labbra piene scivolavano come burro fuso sul mio cazzo, tormentandolo con la lingua. Non so quanto dopo persi il controllo all'ennesimo affondo, sentii i testicoli contrarsi verso l'alto e il piacere mi inondò il cervello. Lasciai un poco la presa per lasciarla libera di scostarsi se avesse voluto, ma lei rimase dov'era, mentre potenti getti le inondavano la bocca, anzi aderì completamente per non perderne neanche una goccia. Dopo un momento che mi parve infinito, respirai profondamente, scosso dall'orgasmo, accorgendomi che lei era ...