I tormenti di nonna Marta (parte ottava)
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... genere.” “Perché no? Scommetto che ti piacerebbe scoparmi qui, per giunta tutta vestita.” Mi guardò con sorpresa senza dire una parola. Deposi, o meglio, buttai il mazzo di fiori contro la tomba di mio marito e dissi: “Davide vieni qui con me.” Lui mi seguì dietro la grande lapide che sormontava la tomba guardandomi con fare interrogativo. “Amore, mi sa che il mio reggicalze si è sganciato, sento che una calza sta scendendo da una parte, ti va di mettermela a posto?” Lui capì subito le mie intenzioni, diede uno sguardo in giro per vedere se qualcuno era nelle vicinanze quindi si accucciò dietro di me per alzarmi la gonna e provvedere alla mia richiesta. Appoggiata alla lapide con le mani, approfittai per stuzzicarlo con il piede in mezzo alla gambe. Maliziosamente lui fece scivolare le sue mani per tutta la lunghezza delle mie gambe, quindi agganciò correttamente la calza. Le sue mani allora corsero nuovamente lungo le mie gambe fino ad arrivare al mio pube e si intrufolarono tra lo spacco delle mutandine. Con il piede sentivo il suo cazzo che si stava sempre più indurendo. Prendendomi per i fianchi, mi fece girare con la schiena contro la lapide e subito si infilò con la testa sotto la mia gonna cercando con la sua bocca la mia fica. Lo assecondai divaricando le gambe e subito sentii la sua lingua battere sul mio clitoride. Mi alzò una gamba e la appoggiò sulla sua spalla per essere in grado di leccarmi meglio. Questa situazione insolita eccitò entrambi. Le prime ombre ...
... della sera cominciavano a calare, ormai il cimitero si stava svuotando, le poche persone presenti erano ormai lontane dirette verso l’uscita, mentre io ero lì con la mia fica umida alla mercé della bocca di mio nipote che me la leccava divinamente. “Oh amore, scopami ora se ne hai voglia.” “Qui?” “Si qui presto, dai prendimi da dietro.” Mi girai e, appoggiandomi alla lapide gli offrii il mio lato B. Mi alzò la gonna e subito sentii il suo cazzo contro le mie labbra umide. Con la mano lo guidai e senza problemi scivolò dentro di me. Stavo provando un piacere incredibile, Davide faceva l’amore con grande delicatezza ma in quel momento volevo altro, volevo di più, allora lo esortai: “Amore inculami, fammi male! Scatena la tua voglia nel mio culo.” Davide, senza farselo ripetere, uscì dalla mi fica e, aprendomi per bene le chiappe, penetrò il mio buchino con violenza, impalandomi di colpo. Avendo premeditato tutto durante la notte, mi ero premunita, lubrificandomi il culetto prima di uscire. Sentivo il suo arnese andare e venire dentro di me, era una sensazione fantastica. I suoi movimenti erano lenti, lo esortai ad andare più veloce, con più forza. Per tutto il tempo in cui lui mi martellò con i suoi colpi, io continuai ad imprecare e a borbottare il mio risentimento verso mio marito rivolgendomi a lui come se potesse vedermi. “Bastardo, guarda questo giovanotto come mi sta inculando bene. Ha un cazzo che mi fa godere come una troia, non come te, povero coglione.” Dalla mia bocca ...